Usa, se a vincere è il politicamente «scorretto»
Il miliardario Donald Trump, considerato fino a poche settimane fa da molti solo un estremista provocatore, noto più per le sue uscite scorrette che per il messaggio politico, ha adesso grandi chance di diventare il futuro presidente degli Stati Uniti. Con il suo piglio irruento e una schiettezza che spesso ha passato i limiti del buon gusto, sta mettendio in ombra gli altri aspiranti candidati. E poi ci lamentiamo dei nostri politici… Gianni B. Milano
PROPRIO COSI’, chi non credeva possibile che un imprenditore newyorchese prestato alla politica, un battitore libero senza capacità diplomatiche, nonché un festaiolo con tre mogli all’attivo e il portafoglio gonfio di soldi potesse raccogliere così tanti consensi nel Paese si è dovuto velocemente ricredere. Dopo la strage di Orlando non sono pochi gli elettori americani che pensano: allora ha ragione Trump…Non è così, ovviamente, ma è chiaro che le farneticazioni del killer e gli osanna che gli arrivano dai siti legati al radicalismo islamico, portano acqua al mulino elettorale del candidato repubblicano. Trump interpreta l’uomo del politicamente scorretto, un personaggio trasversale a tutto, che fa della rottura degli schemi il suo stile e il punto di partenza per conquistare la poltrona più ambita del mondo. Una strategia che sembra pagare oltre ogni aspettativa, forse perché riflette le domande del popolo americano, che chiede alla politica sempre più trasparenza. L’impressione è che anche le «intemperanze» siano il frutto di una strategia ben calcolata: basterà? laura.fasano@ilgiorno.net