Nuovo D’O a casa di Davide Oldani
GRISSINI e champagne. Buonissimi, il vero chic. Il parroco ha appena benedetto il nuovo D’O, la famiglia di Davide Oldani e il suo staff, il sindaco e pochi altri. Me ne aveva fatto vedere lo scheletro mesi fa, l’idea di un ristorante casa su due livelli, aperto, funzionale e polivalente, i soliti quasi 50 coperti.
UN PICCOLO spostamento per un grande cambiamento, aperto in questi giorni e in pieno rodaggio. Senza inaugurazione, “perché io devo pensare a chi ha prenotato, non alle feste”. Bellissimo e rivoluzionario, si alza l’asticella e si declina la scelta democratica e vincente. Davanti, la piazza della chiesa vecchia di San Pietro, il “seme” del suo paese, che è l’olmo circondato dal giardino delle erbe. I piccoli alberi in ferro e lamiera di Velasco Vitali allineati in due direttrici sentieri, il vetro come continuità fa la nuova casa e la piazza. E dentro l’accoglienza: la cucina, il tinello, il soggiorno, il salotto, la galleria, la veranda, la cantina e lo studio.
“HO VOLUTO ingrandirmi in senso fisico – spiega Oldani –, con l’obiettivo di realizzare una cucina più “grande”, capace di evolvere, razionalizzare gli spazi e rendere tutto più funzionale. Una grande evoluzione nella semplificazione”. Ne riparleremo a breve.