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Il sangue di una donna per l’Europa

La tragica morte di Jo Cox, anche se pochi hanno il coraggio di dirlo a voce alta, potrà muovere molti voti e forse chiudere la partita sulla Brexit. Non è un caso che il giorno dopo la tragedia la Borse hanno fatto registrare in tutta Europa un inaspettato rialzo. Il che suona terribile, ma significa che i mercati hanno reagito all’omicidio, deducendo che un maggior numero di elettori voteranno per restare nell’Ue. Lettera firmata, Milano

IN GRAN BRETAGNA non si uccideva un deputato da 200 anni. Tutto ciò non potrà non avere una ricaduta sul voto. È infatti inevitabile pensare che la morte di Jo Cox, deputata labour, anti-Brexit e impegnata nell’assistenza ai rifugiati rimarrà nelle teste di chi andrà a votare per il referendum del 23 giugno. Perché con la morte della giovane parlamentare la Gran Bretagna si è scoperta indifesa, vulnerabile, sottoposta come tutti ad atti di fanatismo, dai quali probabilmente pensava di essere più immune degli altri. Ora l’Unione Europea ha la possibilità, pagata con il sangue di una giovane madre, di ripartire da un’anonima cittadina del West Yorkshire, in un Paese dove una cosa del genere sembrava impossibile. Forse il lungo dibattito sulla Brexit che ha tenuto banco in questi mesi, impegnando politici, economisti e giornalisti, si è chiuso a Birstall ed è morto insieme a Jo Cox. Lei si batteva per la permanenza britannica nell’Ue ed ha perso la vita. Ma ha, probabilmente, salvato l’Europa. laura.fasano@ilgiorno.net