Gp d’Austria, l’immaginazione al potere
Molte sono le interpretazioni possibili per i fatti della vita. Idem per gli eventi della Formula Uno.
Prendiamo il verdetto delle qualifiche austriache.
Un osservatore superficiale (ce ne sono, ce ne sono, senza offesa) prende la lista dei tempi del Q3 ed è lesto a concludere che Hulkenberg, terzo, è stato più bravo di Vettel, quarto al netto della penalizzazione da cambio.
Io ho molta stima per Hulk, ma ce ne vuole per considerarlo migliore di Seb!
Poi l’osservatore superficiale nota che la McLaren di Button è stata più rapida della Ferrari di Raikkonen e ne deduce felicemente che Kimi riesce a far andare il Missile Rosso più piano persino della vettura spinta (si fa per dire) dalla power unit Honda.
Ora, ovviamente io penso esattamente il contrario e forse sono il vero sciocco ma vivo benissimo in compagnia della mia solitudine.
Credo che la qualifica di Zeltweg sia stata la classica lotteria, qualcuno ha pescato il numero giusto, qualcuno no, amen.
Poi, liberi tutti, me compreso, di trarre sciocche conclusioni.
La verità, l’unica che personalmente giudico interessante e dal mio punta di vista deprimente, è che, pure in condizioni da lotteria, la Mercedes sta davanti, sempre al netto della penalizzazione rimediata da Rosberg per il botto.
Questo, come sempre, da due anni in qua è il vero problema.
Il resto è schiuma e non birra e il paragone ci sta, visto che sto per raggiungere lo stadio di Bordeaux per Italia-Germania.
Spazio sotto per le vostre opinioni e per raccontare il Gp dello Spielberg.