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Veglie gay, tre cardinali dicono sì

RIFLETTORI puntati sulle veglie per le vittime dell’omofobia. Anche quest’anno - gli esordi risalgono al 2007 - il portale degli omosessuali credenti, Gionata.org, organizza momenti di preghiera in varie città italiane, comprese Milano, Firenze e  Palermo. Nei tre capoluoghi i rispettivi arcivescovi hanno approvato la liturgia e, in alcuni casi, si tratta di una vera e propria sorpresa dopo un rosario di censure e proteste. A Palermo il cardinale Paolo Romeo, lo stesso che l’anno scorso impedì all’ultimo minuto la veglia, questa volta ha concesso semaforo verde. La svolta del porporato è il frutto maturo di una serie di contatti tra la Curia e il gruppo locale di credenti omosessuali, Ali d’Aquila. Che, già all’indomani del niet 2011, chiese e ottenne un faccia a faccia con l’arcivescovo. Sembrava non si andasse da nessuna parte e, invece, la liturgia campeggia in agenda giovedì 17 maggio, ore 21, nella parrocchia di San Gabriele Arcangelo.

Anche il cardinale fiorentino Giuseppe Betori ha detto sì. Nell’arcidiocesi toscana l’appuntamento, promosso dai credenti omosessuali di Kairos,  è per mercoledì 16 (21,15) nella parrocchia della Madonna della Tosse. Più complessa la gestazione della tradizionale veglia milanese. In un primo tempo sembrava che la Curia, ora al servizio dell’arcivescovo ciellino Angelo Scola, avesse bloccato l’iniziativa. Immediata la replica di Gianni Geraci, portavoce del Guado, gruppo storico nel panorama omosessuale credente: <Mai avrei pensato, quest’anno, di dover fare i  conti con un no, eppure il no è arrivato>.

 

Solo con il passare delle ore la situazione è andata a chiarirsi, complice un incontro distensivo tra Geraci e il vescovo ausiliare, Erminio De Scalzi. <Quando mi è stata formulata la  richiesta – precisa il presule – ho solo espresso il consiglio di tenere questo incontro  nelle settimane successive, quando le parrocchie saranno meno  impegnate dalle celebrazioni del VII Incontro Mondiale delle Famiglie. Nessun no e nessun imbarazzo. L’indicazione data dalla Curia è che la  veglia di preghiera, che sempre si celebrava in una parrocchia della  città, si tenga anche per quest’anno>.

Al momento, però, non è ancora chiaro quale chiesa ospiterà l’iniziativa. Non ci sono, invece, dubbi sulla portata dell’omofobia in Italia, una forma di discriminazione strisciante, già sui banchi di scuola. Stando ai dati di un’indagine, pubblicata nell’ottobre scorso dall’associazione Gay Center su un campione di mille intervistati,  il 74% dei ragazzi gay, tra i 13 e i 26 anni, racconta di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico o discriminatorio. Di questi ben  il 36% sarebbe avvenuto in classe.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   Giovanni Panettiere