La Ferrari verso Spa (con il metodo Irvine)
Nuova puntata del nostro dialogo.
Ancora non sono arrivato alla fondamentale domanda delle domande, certamente posta dal valoroso ricccris.
Nell’attesa, auguro a tutti un tranquillo week end.
@marchio. Tra Alonso e Vettel io scelgo Seb non perché sia più forte come pilota (sono entrambi formidabili) ma per ragioni caratteriali. Fernando ha buttato via almeno parte della carriera per il suo modo di essere. Non è normale che uno così valido al volante non vinca un mondiale dal 2006.
@Aqfm92. In una precedente risposta ho narrato qualcosa della cena di fine 2013 con Alonso e Raikkonen tra i commensali. Ripeto. Uno parlava e parlava, l’altro aveva in mente Han Solo che estrae l’arma e spara al cacciatore di taglie. Una cosa così. Ma, a scanso di equivoci, i due si stimano. Senza volersi bene, eh.
@Luca. Di Sassi ho già trattato: di sicuro qualcosa non funzionava più nella relazione tra lui e i vertici della azienda, ma le parti non intendono chiarire pubblicamente i motivi del dissidio e le mie supposizioni in merito sono quindi aria fritta. Arrivabene e Binotto se mai dovessero litigare sarebbero due fessi, anzi, due polli stile Renzo manzoniano, la pentola è sempre pronta tra Maranello, Torino e Detroit…
@skytom. La Ferrari non smette di sviluppare la monoposto, la Mercedes nemmeno. Dubito che ciò che era perfetto per Budapest lo sia anche per Spa e Monza. Servirà altro e a Maranello lo sanno.
@alex. Un aneddoto, uno qualunque?!? Uhm, estate 1996, prima stagione di Schumi in Ferrari. La macchina va così così e siamo in estate. Manca poco al Gp del Belgio. Todt convoca un briefing con Brawn e i piloti. Michael estrae una cartellina e tira fuori dei foli, pieni delle sue indicazioni su pregi e difetti della vettura. Todt si compiace e quindi fa: e tu, Eddie? L’ottimo Irvine non si scompone, da una cartella recupera un documento prezioso e lo squaderna sul tavolo del summit dicendo: ecco la mia accurata analisi. Era il paginone centrale dell’ultimo numero di Playboy. Ovazione dei presenti e fine della riunione (la settimana dopo, Schumi vinse a Spa, facciamo che è un buon auspicio per l’edizione 2017).
@4g0st1n0. Intanto complimenti per il nickname, ci ho messo cinque minuti per trascriverlo e magari mi sono pure sbagliato. Eh, di Binotto e Arrivabene ho già trattato in risposte precedenti. Mi ripeto: primum vincere, poi si vede.
@sandrino14. Io ovviamente rispondo per me e non per la platea dei ferraristi, che hanno diritto alla loro opinione. Il punto è questo. Prima dell’Ungheria, più di una volta Bottas è stato platealmente ‘fermato’ dalla Mercedes, pro Hamilton. Significa che nel suo contratto c’è una clausola che questo prevede. A Budapest la situazione è stata ‘riequilibrata’ sul traguardo, ma era accaduta la stessa cosa. Invece Raikkonen a Montecarlo si è incazzato (giustamente, dal suo punto di vista) per come è stata gestita la strategia dal muretto Rosso, peraltro senza che nessuno gli ordinasse di cedere la posizione. E a Budapest Kimi ha avuto l’intelligenza di comprendere ciò che era giusto fare, c’è un suo team radio nel quale lo si sente dire: ‘siamo una squadra, facciamo quello che è giusto’. Non è la stessa situazione di Bottas, se permetti. Poi, per carità, gli italiani sono mafiosi per definizione e gli anglotedeschi gentlemen sempre per definizione, solo che io a questa favoletta qua mica ci ho mai creduto, sai? Un caro saluto.
@mishiro84. Marchionne ha parlato malissimo dell’elettrico per anni e anni, a prescindere dalle corse. Ora, come San Paolo sulla via di Damasco, sembra essersi convertito. Se fa sul serio, entra in Formula E o con il marchio Alfa o con il marchio Maserati. Ma io non immagino una ‘fusione’ tra le due categorie, la F1 non c’entra, con questi discorsi.
@maurizio centofanti. I contratti pluriennali in F1 sono spesso formalità, c’è sempre una via di fuga, una scappatoia. Io mi auguro Vettel rimanga nel 2018, mi frega poco se firma fino al 2021, se vince vedrai che resta anche fino al 2023. Leclerc è il futuro, sulle modifiche per Spa e Monza incrociamo le dita. Ci si vede al Montana.
@snow dessert. La mia opinione su Prost e Senna, nel giudizio storico, la debbo a…Gino Bartali. L’ho conosciuto, gli ho anche dedicato un libro. Una volta il grande ciclista toscano mi disse, senza acrimonia: vedi, la morte prematura ha ingigantito il mito di Coppi e inevitabilmente io, che sono stato il suo grande rivale, sono stato ridimensionato, perché a cospetto di una Leggenda rapita in Cielo troppo presto sopravvivere è un torto. E’ una frase bellissima e la condivido in pieno a proposito di Alain, io che notoriamente all’epoca parteggiavo per Ayrton.
@ahcomeguidavaalesi. Potrei metterla giù così. Hamilton dichiara da tempi non sospetti che un giorno gli piacerebbe salire sulla Ferrari da Gran Premio. In Germania da tempo sostengono che Mercedes ha un debole (comprensibile) per Vettel. Una certa ipotesi è la conseguenza naturale di simili ragionamenti ma io credo non sia il caso. Non ora, almeno.
@Christian Valenti La Formula E mi incuriosisce, anche se la seguo distrattamente. Non riesco ancora a comprendere se e come si possa abbinare la mobilità compatibile ecologicamente all’idea stessa delle competizioni motoristiche. Stiamo a vedere, fratello (magari se i top drivers della F1 un domani fanno un salto in FE, ecco, forse…)
@Thommy21. Il miglior Kimi lo lascio giudicare ai fans, anche se mi pare di aver già dato la mia preferenza tra 2005 e 2007. Il fatto poi che sia ancora competitivo nel 2017 rende l’idea del suo talento. Sulla relazione tra Montezemolo e il Santo Bevitore, attenzione: all’Avvocato sarebbe piaciuto un pilota mediaticamente più disponibile, almeno a livello Schumi, e però non dimenticare che è Montezemolo, nel 2013, a riportare Raikkonen a Maranello, ammettendo implicitamente l’errore del 2009. Come dico spesso, non a te che mi capisci, la storia bisogna raccontarla tutta.
@Filippo De Maria. Già: che senso avrebbe per Vettel lasciare la Ferrari da campione del mondo? E quante cose senza senso accadono nel mondo?
@salrizz87. I sorpassi in F1 sono un problema da alcuni decenni. C’entrano le piste e anche le forme delle macchine, di sicuro andrebbe ridotta l’efficienza aerodinamica e altrettanto certamente il Drs non è una soluzione.
@Ingo. Ciao amico. Il rumore è da sempre l’essenza simbolica della F1. Già a me piace poco il suono delle power unit, figurati il silenzio della Formula E. Ma il futuro è dietro l’angolo e temo che a uno come me (immagino anche a uno come te) sia destinato a piacere poco.
@rosso27. Se Vettel si impuntasse per firmare con la Ferrari per un solo anno io gli chiederei comunque l’autografo sul contratto, perché le intese, se funzionano, si possono sempre prolungare, così come gli accordi pluriennali si possono interrompere
@antonio. Interlagos 2006 rimane una pietra miliare nella storia della Formula Uno. Per la super prestazione di Schumi. Ma anche per il modo, sguaiato e non perdonabile, con il quale Alonso e Briatore celebrarono un titolo mondiale che poteva anche essere meritato e che però non andava salutato in quella maniera.
@erminip. Todt non ha alcuna intenzione di andare in pensione. Io ho le mie idee sulla sua presidenza Fia. Accanto ad alcune cose buone, credo sia stato fortissimo l’istinto di sopravvivenza personale. Ho comunque il sospetto che altri, al posto suo, avrebbero fatto di peggio.
@peliicano. Kimi gastronomicamente andrebbe abbinato al carrello dei bolliti all’emiliana, così facciamo contenti i patetici detrattori. Vettel è una ottima tagliatella al ragù confezionata al Montana: non tradisce mai.