Il colpo di San Seb e dei suoi devoti
Premessa
I punti si prendono alla domenica. La massima di Schumi vale anche quando al sabato le cose buttano bene.
Dopo di che, però, standing ovation.
Per il capolavoro di San Sebastiano, per i suoi giri da brivido, è andato a fare la barba ai muri e ai guardail.
Fantastico.
Per l’ottima prestazione di Kimi (tra parentesi: discuterne il talento e il ruolo per le prove libere è il classico caso di prostituzione intellettuale, avrebbe detto Josè Mourinho. E’ come se io dicessi che Bottas si è messo a pigliar paga da Hamilton perchè tanto gli hanno rinnovato il contratto! Ma dai…)
Ma anche e soprattutto la standing ovation spetta a tutti gli ingegneri e i meccanici di Maranello. Hanno trovato la soluzione dopo le incertezze del venerdì.
Formidabili! E’ questa la squadra che Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto sognavano di garantire ai due piloti.
E dunque sarebbe il caso, in questa sede almeno, di non cedere allo sconforto prima del tempo. Ho sempre sostenuto che questo mondiale è uno spasmo permanente, infinito.
Confermo.
La gara, adesso.
Verstappen in prima fila mi fa venire gli stranguglioni. E la Red Bull va fortissimo.
Ma Vettel, a parte la classe da San Sebastiano, è un uomo avveduto.
Sa che tra lui e Hamilton ci sono tre macchine. Tre. A Singapore…
Ma ci sarà da soffrire, sicuro.
Intanto, godiamoci il capolavoro di San Sebastiano e della Ferrari intera.
Grazie, fratelli di fede Rossa.