Irene Brin / Vita multiforme di una giornalista di successo

Claudia Fusani
Mille Mariù
Castelvecchi, 22 euro, pp. 278
e
Irene Brin
Olga a Belgrado
Elliot, 16.50 euro, pp. 186
Claudia Fusani racconta la vita di una giornalista di grido a partire dagli anni Trenta e nel secondo dopoguerra. Mariù, ovvero Irene Brin, o Contessa Clara o Marlene. Decine di pseudonimi per Maria Vittoria Rossi, nata nel 1911 e morta a soli 58 anni dopo una carriera strepitosa di cui non si serba ricordo. E che invece merita tutta la nostra attenzione. Inizia a Genova con Giovanni Ansaldo e si definisce nelle sue molteplici parti con Leo Longanesi che la trasforma in personalità multiple con le quali Mariù (così la chiamavano la mamma e Indro Montanelli) collabora ai più diversi giornali e settimanali. Fustigatrice di costumi già col fascismo si caratterizza per lo stile salace, arguto, un poco sprezzante, con cui racconta la borghesia. La sua è una vita avventurosa e piena di ombre e di misteri, a cominciare dal matrimonio. Tutta da scoprire. Anche come scrittrice. In particolare i racconti raccolti in “Olga a Belgrado”. Magnifici. Indimenticabili. Inviata di guerra (segue il marito ufficiale in Jugoslavia nel 1941) trae dalla sua esperienza queste storie indelebili di donne, di pietre, di terribili sorti senza lacrime.