The Future of Science, ricordo di Umberto Veronesi
La scienza deve uscire dalla torre d’avorio. L’affermazione di Umberto Veronesi, a un anno dalla scomparsa, resta sempre il filo conduttore della conferenza internazionale The Future of Science, giunta alla XIII edizione. Quest’anno l’evento in corso a Venezia presso la Fondazione Cini ha adottato il claim The Lives to Come (La vita di domani). I temi sono quelli che Veronesi aveva riconosciuto come prioritari, i valori etici del connubio tra progresso e pacifica convivenza dell’umanità, l’approccio alle risorse alimentari come elemento di prevenzione delle malattie e supporto alle cure. Oggi sappiamo che gli alimenti regolano l’attività dei nostri geni, ha detto Chiara Tonelli, Presidente di The Future of Science e Prorettore alla Ricerca dell’Università degli Studi di Milao. In un prossimo futuro potrebbe essere potenziato l’impiego di cibi che garantiscano una ottimale condizione di salute della persona sana e una migliore risposta alle terapie: anch’esse destinate a essere cucite su misura del paziente.
Le scienze biomediche sono un’altra finestra spalancata sul futuro, essendo sempre più concrete le possibilità di diagnosticare precocemente le patologie, valutarne il rischio e trattarle su base personalizzata, grazie, ad esempio, ai farmaci biologici e agli immunoterapici. «Occorre sostenere la ricerca e allo stesso tempo rendere la società informata sul piano scientifico – ha detto Paolo Veronesi – attraverso una corretta divulgazione. È arrivato il tempo di rimettere la scienza al centro del dibattito pubblico, e la conferenza avrà soprattutto questo obiettivo».
«Dobbiamo fornire ai giovani gli strumenti adeguati per essere preparati alle nuove professioni che stanno nascendo per effetto della rivoluzione digitale – è il messaggio di Marco Tronchetti Provera – ma per ottenere risultati concreti è necessario un impegno corale che coinvolga soggetti privati e pubblici».