Arrivabene su Kimi-Vettel ha fatto bene
Comincio dalla fine. Me lo hanno chiesto anche Fabio Caressa e i suoi amici a Sky Calcio Show.
Ha fatto bene o ha fatto male Maurizio Arrivabene a rallentare Kimi per offrire a Vettel, che è andato più piano del compagno, il secondo posto?
Con il senno di poi, non era necessario. Secondo o terzo, non cambia più nulla nell’economia di un mondiale meritatamente conquistato da Hamilton.
Con il senno di…prima, invece, Iron Mauri ha agito nel modo giusto. A Lewis poteva sempre capitare qualcosa, nel finale. Poi non gli capita mai niente, ma questo è un altro discorso.
Sulla penalità di Verstappen.
Uno come me, cresciuto nel mito di Gilles, non può essere d’accordo coi commissari, in linea di principio.
Ma le regole ci sono e vanno rispettate, anche se non mi piacciono.
In generale, questa gara americana e’ stata la fotografia del mondiale da Spa in poi.
Guidata da Hamilton, la Mercedes e’ superiore alla Ferrari.
Non di tantissimo, ma con Lewis al volante ha un vantaggio che è figlio ovviamente anche della macchina.
Penso che i critici di Kimi non saranno usciti felici dallo show di Austin.
Penso che Verstappen sia un fenomeno e certo non lo scopriamo adesso.
Penso che il poker iridato di Hamilton sia indiscutibile, aspettando la matematica.
Penso che Allison sul podio nel giorno del mondiale Mercedes sia uno sberleffo legittimo ma pur sempre sberleffo.
Mi segno anche questa.
Infine, predicando il valore della stabilità, Sergio Marchionne ha detto una cosa sacrosanta.