Se i grillini spendono 6.400 euro per conquistare Parma mentre i partiti della Casta intascano milioni

Seimilaquattrocento euro per la campagna elettorale di Parma. 

Oltre le frecciate al curaro contro Bersani e le disquisizioni sul pollo che si crede un’aquila, è questo il dato  che maggiormente colpisce nel bollettino della vittoria a cinque stelle, firmato Beppe Grillo, pubblicato sul blog con incorporato il collegamento Skype (sommesso consiglio alle Iene: provate a chiedere fuori dal Parlamento a 100 presunti rappresentanti del popolo che cosa sia Skype e vi divertirete).

Seimilaquattrocento euro per sostenere la fulminea marcia di Federico Pizzarotti, 39 anni, project manager informatico in una banca, che, appena proclamato vincitore, ha affermato: “Siamo la nuova politica, non l’antipolitica”.

Ecco, la nuova politica, che si fa anche senza svuotare le tasche dei cittadini con i famigerati rimborsi elettorali.Gli stessi che, in questi anni, hanno inverecondamente ingrassato le casse di partiti famelici e senza vergogna. Quella che la settimana scorsa avrebbero dovuto provare tutti gli assenti in Parlamento dove si discuteva la “storica” riforma del finanziamento  della Casta. Il 14 maggio, i presenti alla Camera erano soltanto quindici. I commessi hanno spiegato alla comitiva di studenti in visita che, purtroppo, era un lunedì e il lunedì i presunti (presunti perchè mica li votiamo noi, li imnpongono le segreterie dei partiti) rappresentanti del popolo faticano a riguadagnare Roma. Hanno altro da fare. Per esempio, prendere legnate dai grillini.

Xavier Jacobelli