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Inseguito da un incubo

Come può un uomo che per tutti era un buon padre di famiglia trasformarsi in un feroce assassino? Quella stessa persona che soltanto domenica, la mattina prima della tragedia, insieme alla moglie e ai due piccoli figli, è entrato in chiesa, preso parte alla Messa dopo aver salutato gli altri fedeli. Amico tra amici, quegli stessi con i quali ha condiviso per anni la vita in parrocchia, preoccupandosi di organizzare il presepe, i pranzi e le cene per festeggiare la comunità alla quale sentiva di appartenere. Un uomo mite, raccontano, e di certo lo sarà stato. Improvvisamente, dopo un banale litigio, si è trasformato, arrivando a uccidere con spietata crudeltà i due figli, prima di lanciarsi nel vuoto. Lasciando sola la moglie, ora costretta per sempre a vivere inseguita da un incubo.

E forse proprio dagli incubi che accompagnano la vita degli uomini è necessario partire per tentare di spiegare questa agghiacciante storia. Evitando di fermarsi ai motivi di superficie, al lavoro perso di recente e ai problemi economici che da qualche tempo assillavano la famiglia. In quante case succede, soprattutto in questi anni difficili, ma proprio tra le mura amiche si finisce per trovare rifugio e conforto. Altri di certo sono i fantasmi cattivi che affollavano la mente di questo uomo e alcuni segnali appaiono evidenti nelle brevi note biografiche che hanno accompagnato il bollettino di morte stilato dopo la strage.

Ora non si può far altro che supporre quello che è stato l’inferno di chi è arrivato a spingersi dove nessuno avrebbe mai immaginato. Forse partendo dalla fine del padre, morto suicida un anno fa. Da quel momento, racconta ora chi l’ha conosciuto, si era chiuso in se stesso, diventando più cupo, meno pronto al sorriso, piombando in una depressione che oggi possiamo definire devastante. La moglie insisteva perché si facesse aiutare da qualcuno, ma si sa che questa è spesso l’impresa più ardua: non è da tutti accettare una mano tesa e la morte di un padre nasconde insidie inaudite, troppo spesso sottovalutate. Difficile dire oggi come sarebbe stato possibile fargli comprendere che quella sarebbe stata la sua salvezza. Quello che resta è la certezza che il male oscuro ha mietuto altre tre vittime.

ugo.cennamo@ilgiorno.net