I miei Eroi di Monaco (3)
Bene bene. Vediamo di completare questa mia galleria degli errori/orrori monegaschi.
Noto con piacere che si amerebbe ottenere dalla mia modesta persona ‘anche’ giudizi su piloti che non ho conosciuto direttamente, che ho visto magari solo in tv o nemmeno in tv.
Credo si tratterebbe di un esercizio di presunzione, difetto al quale peraltro non sono estraneo. Ma, per capirci con un esempio, io sono stato un grande fan di Gilles, però non l’ho mai visto competere dal vivo. Ergo, farei ridere se tentassi di spiegare che come prendeva lui la Rascasse, eccetera.
Andiamo avanti.
7. JUAN PABLO MONTOYA.
Non risultano essere numerosissimi, nella storia dell’automobilismo, i piloti in grado di vincere la 500 Miglia di Indy, il Gp di Monza e pure Montecarlo.
Questo colombiano pazzoide, detto ‘Zorro’, appartiene alla ristretta cerchia.
Montoya ha lasciato molti rimpianti in F1.
Secondo me si è buttato via.
Ad un certo punto era così ingrassato che più che Zorro pareva il sergente Garcia.
Però, nei suoi week end di grazia, era fantastico.
A Monaco si è imposto nel 2003, nemmeno partendo dalla pole.
Tanto di cappello.
8. JEAN ALESI.
Così ne approfitto per fargli gli auguri in vista della imminente, delirante avventura di Indianapolis.
Lo so, lo so.
Giovannino nel Principato non ha mai toccato palla.
Ma se la cavava da Dio, fidatevi.
Mi ricordo il suo secondo posto con la Tyrrell, nel 1990, in scia ad Ayrton.
E ancora il podio nel 1991, il primo per lui con la Ferrari.
Alesi ha avuto i suoi limiti e non erano pochi, eppure in certe circostanze sapeva trasmetterti una carica super. Sulla sua carriera ‘monca’ mi sono espresso più volte e non è il caso di tornarci su. Semplicemente, si è sempre trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Ma io gli sono debitore di tante, piccole, forse inutili emozioni.
9. GIANCARLO FISICHELLA.
Anche qui, posso immaginare certi sopraccigli che si alzano neghittosi.
Ma ho un alibi.
Per ben 7 volte, in carriera, il romano a Montecarlo è entrato in zona punti. Senza mai disporre, eccezion fatta per il biennio in Renault con Alonso, di una macchina veramente competitiva.
E’ anche salito sul podio, nel 1998 e nel 2000.
La verità è che Giancarlo aveva un talento non indifferente, per un certo tipo, anomalo, di tracciati.
Poi possiamo discutere all’infinito sulle opportunità che ha avuto e non ha sfruttato e possiamo aggiungere che quando ha messo le chiappe su una Ferrari, fine 2009, ancora un po’ e faceva rimpiangere Nonno Badoer.
Non ho obiezioni, vostro onore.
Ma nel Principato il Fisico era sempre molto competitivo.
10. ALAIN PROST.
Andando a Montecarlo dal 1989, io il Professore a Montecarlo l’ho visto solo perdere, statistiche alla mano.
Però, che bravo che era!
Il meno lontano da Ayrton. Inferiore, ma non di tantissimo.
Inoltre, debbo essere stato io a portargli sfiga, diciamo così.
Infatti, fino al 1988, il Nasone vantava già quattro successi, nel Principato.
Dopo, fino al 1993 compreso, zero virgola zero.
Colpa mia?
(3, fine)