Lettera di una bianconera: caro Agnelli,ci spieghi perchè Del Piero deve lasciare la Juve
Caro Presidente Andrea Agnelli,
ho deciso di scriverle perchè in questi giorni è stato detto e scritto di tutto sulla questione “A.D.P.” . E da tifosa mi permetto di chiederle un po’ di chiarezza.
Mi rendo conto che le decisioni, tutte, debbano essere prese dalla società, infondo parliamo di una Spa ed i giocatori ne sono i dipendenti, tuttavia mi sento parte di quella schiera di tifosi che non riescono ad accettare il mancato rinnovo del Capitano, quanto meno il modo in cui è stato comunicato.
Noi non vogliamo contestare la società.
La Juventus è una grande squadra, è la nostra squadra.
I tifosi non hanno potere decisionale, come è giusto che sia, ma non dimentichiamo che senza di noi le società calcistiche non andrebbero avanti; le chiediamo chiarezza, Presidente, perchè se si sente e legge di tutto in merito al non rinnovo del nostro Capitano (cito solo alcuni commenti letti in rete: “Conte non lo vuole”; “per la società è diventato vecchio e ora se ne liberano”; “quel video autoprodotto da Alex ha infastidito troppo la società e questo è il risultato”), è evidente che non ce ne sia stata abbastanza.
Troppi i punti interrogativi nelle nostre teste e nessuna risposta.
La tifoseria si è divisa: CHI STA CON IL PRESIDENTE E CHI CONTRO.
Mai divisione più sciocca fu fatta, nessuno è contro nessuno.
E’ solo che in questa decisione e nel modo in cui è stata comunicata non riusciamo a riconoscere lo STILE JUVE, ci aiuti a comprendere Presidente. Siamo stati accusati, in rete, di voler boicottare la società, di essere delpieristi e non juventini, di essere pseudojuventini delusi dalla vita e addirittura di essere degli islamici fanatici che idolatrano un solo giocatore.
Niente di più sbagliato!
Noi crediamo nella squadra, tutta, ma Del Piero è la bandiera della Juventus, uno che la storia del calcio non l’ha letta ma l’ha scritta in diciannove lunghi anni di amore incondizionato per la maglia che indossa. Uno dei pochi a non aver abbandonato la squadra neanche in serie B.
Come lui nessuno mai.
Noi non facciamo parte del CDA della società e non siamo tecnici per poter giudicare questa scelta, che ci piacerebbe credere sia stata presa solo ed esclusivamente per il bene della Juventus e non per altre ragioni di origine non calcistica; gestire una società come questa significa senza dubbio dover fare anche delle scelte dure e a volte “impopolari”, come è già successo in centoquindici anni di storia, altre volte però si può commettere qualche errore, è umano, ma ammettere di aver sbagliato è segno di forza e umiltà.
Nessuno può negare che la Juventus, come l’Araba Fenice, sia risorta dalle proprie ceneri, tra gli scandali di Calciopoli e la serie B, fino ad arrivare lassù in cima: JUVE CAMPIONE D’ITALIA, siamo campioni d’Italia!
La squadra dei record che nessuno potrà cancellare o superare, solo eguagliare forse.
Il nostro Capitano ha ricevuto un saluto degno di una leggenda del calcio, perchè lui è questo, è uscito dal campo da vincitore, con una coppa in mano, tuttavia la poca chiarezza in questa vicenda ha fatto si che a molti di noi restasse in bocca un retrogusto amaro che non andrà via facilmente.
Alessandro Del Piero oltre ad essere uno dei più grandi giocatori al mondo è senza dubbio un uomo intelligente, in grado di saper riconoscere i proprio limiti fisici, eppure se la sente ancora di giocare. E non di restare in panchina.
Forse l’età anagrafica non c’entra con la decisione presa dalla società, forse c’entra il rinnovamento della squadra…anche una casa può essere rinnovata, possiamo cambiare tutto, tranne le fondamenta…quelle restano le stesse di sempre; la Juve crescerà e vincerà ancora, ma Del Piero resta FONDAMENTALE.
Si merita di restare nella società cui ha dimostrato una fedeltà che appartiene a pochi? Si. DIECI volte si. Per almeno DIECI ottimi motivi.
“In salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte”
Alessandro è sempre stato lì, presente per la Juve, dimostrando di essere un uomo leALE, innamorato del calcio pulito e non un mercenario che pensa ad andare dove lo portano i soldi; un personaggio così non può essere considerato ingombrante e se qualcuno si sente offuscato dalla sua presenza forse ne fa una questione personale.
17 maggio 2012, è il giorno in cui ho deciso di scrivere questa lettera, ma se torno indietro di quattro anni ho un solo ricordo nella testa: SAMPDORIA-JUVENTUS, Del Piero e Trezeguet 19 gol a testa ed entrambi in lizza per il titolo di capocannoniere. Del Piero segna e sale a quota 20, poi ottiene un rigore ma non tira lui, decide di far tirare Trezeguet che lo raggiunge a 20 gol. Del Piero segnerà un altro gol su rigore che gli permetterà di vincere quel titolo, ma quanti giocatori al mondo sarebbero disposti a comportarsi come lui? Lui che si contraddistingue sempre per i suoi modi di fare, dentro e fuori dal campo.
E ancora nello stesso anno il grande Maradona (REAL MADRID-JUVENTUS) disse: “CERTO CHE DEL PIERO NON INVECCHIA VERAMENTE MAI”.
C’era Pinturicchio, c’era Godot, adesso c’è solo lui: Alessandro Del Piero. Quello de “I GOL ALLA DEL PIERO”, quello che si merita di mettere la parola FINE alla sua carriera calcistica, se e quando sarà, in BIANCO e NERO.
Roberta S.