Terrorismo, i Servizi hanno fatto luce
Nell’anarchia del pensiero dominante, ci hanno pensato i Servizi a mettere un po’ di chiarezza: la violenza sta tornando. C’è un’indubbia recrudescenza. L’avevamo sottolineato in queste righe, mentre la disinformazione viaggiava ad alta fequenza. Purtroppo le analisi non vengono condotte da storici e specialisti, ma da qualunquisti. Come se la lotta armata equivalesse a un semplice fenomeno criminale. Purtroppo non è così banale il male, come scriveva un lettore su questo blog: alle radici cova un malcontento che si vuole negare, nascondere sotto il tappeto. Ma se di semplice criminalità si trattasse, sarebbe sin troppo facile debellarla. Qui c’è, seppur disarticolato, un disegno irruento di distruzione delle basi sociali e democratiche. Un neoanticapitalismo svuotato di sostanza ideologica, teso a colpire, nichilista e distruttivo, anarchicamente anarchico. E il peggio è che in questa disinformazione sguazzano i folli delle bombe e chi l’allarme vuole smorzarlo perché, investigativamente, non sa ancora che pesci pigliare.
E’ buona, dunque, l’analisi della nostra Intelligence, anche se quasi limitata a prendere atto della realtà: la gambizzazione, la bomba, i folli e anacronistici proclami di brigatisti dell’ultim’ora. Chi ancora inneggia alla lotta armata è un essere dissociato dalla realtà, ma teso ancor di più a fare da grancassa (quando non da vecchio trombone) agli idioti che operano al di fuori. Un po’ come al tramonto della stella a cinque punte, quando i cani in gabbia del nucleo storico inneggiavano alle perversioni dell’imbastardito Partito Guerriglia. Capace di atrocità senza senso, in contraddizione con l’Albero del peccato stesso (tanto per citare un noto e cervellotico opuscolo dell’epoca) della galassia brigatista. Eppure si tende ancora a semplificare. Si scambiano le Br con le Fai (se queste sigle, oggi, possono avere un senso). L’ignoranza è la miglior alleata di questa gentaglia, senza giustificazioni e retroterra, perché l’aiuta a germogliare come un tumore maligno. Con metastasi inconsapevoli e subdole. Oggi, grazie al cielo, un po’ di chiarezza da parte degli addetti ai lavori. Che bisogna lasciare fare. La caccia ai responsabili degli azzoppamenti e delle bombe deve essere spietata. Senza tentennamenti. Va bruciata sul nascere. Se non altro per rispetto alle vittime che abbiamo commemorato neanche un mese fa. E agli eroi della Prima Repubblica: a chi, per essa, e per noi anche, ha dato la vita.