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Quelli in scia allo Zio Schumi

Veniamo ora a quelli che stanno in scia allo Zio, insomma quelli che hanno mangiato la polvere sollevata dal pilota più anziano in circolazione.

Premessa.

Ci siamo detti spesso che non è gradevole constatare l’impatto, forse eccessivo, che l’elemento pneumatico è venuto acquisendo sulla determinazione dei risultati, al sabato e alla domenica, nella F1 post moderna.

Confermo tale tesi.

Però, siamo onesti.

Io, in quasi un quarto di secolo speso nel Principato, non ho mai visto, dico mai, una sessione di qualifiche con almeno dieci (e non esagero!) piloti teoricamente candidati alla pole.

Questo pazzesco equilibrio probabilmente, come ci diciamo noi Cloggari, è figlio di soluzioni che non sono il massimo della sportività. Ma non c’è dubbio che l’emozione sia altissima, la competizione apertissima, eccetera.

Alle corte. Io non ho alcuna nostalgia di una F1 nella quale si sapeva PRIMA che c’era una macchina (massimo due) nettamente favorita, per meriti tecnologici spesso estranei al talento dell’autista.

E infatti aggiungo che è molto bello che la pole di Monaco 2012, nella situazione descritta, l’abbia firmata lui, Schumi, lo Zio, che era già in pole qua diciotto anni fa.

Bene.

Esaurita la premessa, confesso le altre sensazioni.

Mi aspettavo di più dalle Ferrari e non è uno scherzo, dopo le libere di stamattina pensavo che Alonso e Massa potessero andare a prendere la pole. Comunque, possono ancora vincere la corsa, sia l’uno che l’altro.

Di Massa ho parlato talmente male per mesi che faccio prima a dire che qui mi ha smentito e ne prendo atto e va mo là.

Incomprensibile Vettel.

Sconcertante Button.

Nella norma Hamilton, considerato il capolavoro Mercedes e l’inserimento del Canguro.

La Lotus è un grosso punto interrogativo, Grosjean ha rifilato una legnata al Biondino ma qui i discorsi, per le ragioni esposte all’inizio (e vale anche per Vettel, eh) vanno rivalutati dopo la bandiera a scacchi.

Peccato che Maldonado, Mansell dixit, debba partire così indietro.

Se poi piove come dicono, può benissimo vincere lo Zio. Che infatti, richiesto di un pronostico sulla sua prospettiva di gara, ha candidamente spiegato: beh, una volta sono partito ultimo e ho chiuso quinto (era il 2006), qui parto sesto, fate un po’ voi…

Ecco, fate un po’ voi.

Buona domenica.