L’Italia di Prandelli dai terremotati dell’Emilia: per dare la sveglia al Palazzo
Cesare Prandelli conferma ancora una volta la sua sensibilità e dimostra quanto sia vero che la Nazionale appartenga a tutti gli italiani. A cominciare da quelli che soffrono, come i terremotati dell’Emilia.
Il 7 settembre a Sofia, contro la Bulgaria e l’11 settembre a Modena, contro Malta, i vicecampioni d’Europa giocheranno le prime due partite eliminatorie per Brasile 2014. Il 9 settembre, si alleneranno sul campo comunale di Medolla, una delle zone più colpite dal sisma del 20 e del 29 maggio.
Grazie alla Nazionale, l‘attenzione dell’opinione pubblica verrà riaccesa sulla situazione delle popolazioni colpite dalla catastrofe.
Ha scritto Massimo Pandolfi nel suo blog Vite Spericolate: “… C’è ancora troppa burocrazia che blocca la rinascita. Ci sono un’infinità di norme confuse e un po’ cervellotiche che complicano la vita a chi ha già sofferto abbastanza e pure a coloro che devono applicarle. Il risultato? A volte si perde tempo… I conti ancora non tornano perché è vero che le ruspe sono al lavoro — esempio: il centro commerciale di Cavezzo — ma possibile che dopo cento giorni ci siano ancora tutte quelle macerie lì attorno? L’altra sera, alla festa del Pd, Errani è stato contestato da due imprenditori, esasperati: hanno una moglie in coma e la loro azienda ancora sotto i calcinacci. Quei due signori sono il simbolo della realtà vera del terremoto. Bisogna dare (da Bruxelles, Roma e Bologna) risposte sempre più chiare e rapide a questa gente”.
Parole sante. Gli azzurri in campo a Medolla il 9 settembre, il concertone per l’Emilia al Campovolo di Reggio il 22 settembre: sia benvenuta ogni iniziativa che contribuisca a mantenere alta l’attenzione sui problemi della gente coraggiosa che, ogni giorno, rialza la testa e reagisce al disastro con dignità e forza d’animo davvero straordinarie.
Dopo la tremenda esperienza che ha portato morte e distruzione, il peggior nemico dell’Emilia è l’oblio. L’Italia di Prandelli lo combatte con la sua presenza. Anche da questi gesti si capisce il valore di chi la guida.
Xavier Jacobelli