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Pazzini fa tris aiutato dall’arbitro e Agliardi condanna il Bologna

Tre gol di Pazzini condannano il Bologna alla seconda sconfitta consecutiva: un inizio di campionato da brivido, se si considera che dopo la pausa per la nazionale i rossoblù torneranno in campo all’Olimpico contro la Roma di Zeman. Il 3-1 a favore del Milan va oltre i meriti della squadra di Allegri, perché il primo gol rossonero nasce da una colossale svista dell’arbitro Tagliavento, che regala il rigore dell 1-0 a Pazzini, e il raddoppio è figlio di una papera colossale di Agliardi. Su cross spiovente da sinistra, la palla diventa una saponetta fra le mani dell’estremo rossoblù che offre a Pazzini la palla del raddoppio.

La vera perla arriva con il 3-1, quando l’ex interista coregge con il tacco un tiro-cross di Nocerino, infilando l’angolo basso dove Agliardi non può arrivare. Una sconfitta dura da digerire per il Bologna che mostra progressi importanti rispetto all’esordio di Chievo, nell’asseto generale, nella capacità di elaborare la manovra e nella pericolosità in zona gol.

L’innesto di Pazienza al posto di Perez toglie qualcosa in combattività ma garantisce ordine, mentre Taider e Guarente si sfiniscono fra pressing e rincorse. Il recupero di Morleo a sinistra garantisce vivacità sulla fascia mentre Motta, riportato a destra, è ancora troppo morbido e compassato per lasciare traccia nella storia della partita. Meglio protetto alle spalle, Diamanti può dedicarsi con profitto ai compiti classici del trequartista e dopo il vantaggio del Milan è lui ad animare la fase di gioco migliore del Bologna. Prima Taider si mangia un gol quasi fatto, a tu per tu con Abbiati, e poi è lo stesso Diamanti a guadagnare un fallo da rigore in un contatto stretto con Nocerino.

L’1-1 del primo tempo e la buona tenuta fisica del Bologna sono un buon viatico per la ripresa. Pioli crede al colpaccio al punto che dopo un quarto d’ora spedisce in campo Gilardino al posto del volonteorso ma incolore Acquafresca. Ma dietro il nuovo bomber, che mostra subito le sue qualità negli appoggi, negli assist e nelle conclusioni acrobatiche, c’è adesso un Bologna stanco e spompato che mostra lentamente la corda.

Senza il decisivo errorre di Agliardi, la banda Pioli potrebbe chiudere sull’1-1 ma dopo le incertezze di Chievo il nuovo numero uno rossoblù si ripete e fa rimpiangere ancora una volta Gillet. Ora tocca al tecnico riassemblare la squadra con buon senso pratico, rilanciando Perez e Kone a centrocampo, recuperando il difesa Natali, provando con coraggio un’accoppiata offensiva Gilardino-Acquadresca con Diamanti in rifinitura. Senza questo salto di qualità, senza una prova di coraggio tattico, il Bologna rischia di finire sotto i cingoli di altri avversari. E invece ha le risorse per rialzarsi in fretta.