Se torna l’asse Pdl-Lega

Che la Lega non sarebbe scomparsa era prevedibile. Che divenisse subito protagonista di giochi politici nazionali lo era meno. Come spesso accade, a decidere è stato il caso. Anche se sotto forma di pm. E’ dunque pressoché certo che le elezioni per rinnovare la giunta lombarda saranno contestuali alle politiche. Nel Pdl si fronteggia chi vorrebbe allearsi con l’Udc e chi punta invece ad una riedizione dell’alleanza col Carroccio. Comparati i pesi dei due partiti in regione, è ragionevole che prevalgano i secondi. Maroni lo dà per scontato. L’ipotesi di una sua candidatura a governatore è un modo per raggiungere lo scopo: in realtà , ad oggi caldeggia i nomi di Gibelli e Fontana. Chiaro che, se il Pdl non esploderà e se l’accordo verrà infine sottoscritto, i due partiti correrebbero assieme anche alle politiche. Maroni aveva deciso di no, ma gli eventi (e Alfano) gli hanno fatto cambiare idea. Le incognite restano tante; l’impressione è che, se c’è, il «laboratorio politico» vagheggiato da molti non sia tanto la Sicilia (dove si voterà il 28, con l’Udc alleata al Pd) quanto la Lombardia. Dove tutti i poteri nazionali, formali e informali, si stanno riorganizzando.