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Coriano, Haiti, Burundi: un anno dopo, Marco Simoncelli vive nella generosità della sua Fondazione

Sepang è un nome della memoria che, istintivamente richiama Marco Simoncelli, il cui ricordo è così vivo da non aver bisogno di aspettare il 23 ottobre per coltivarlo e ingigantirlo.

Un anno dopo la tragedia, scalda il cuore scoprire quanto bene possa fare e quanto grandi siano la generosità e la solidarietà profuse nel nome del Sic dalla Fondazione Marco Simoncelli (www.fondazionemarcosimoncelli.it). I genitori del campione, i suoi familiari, la sua fidanzata l’hanno voluta con un atto di sensibilità e di coraggio che testimonia la loro ammirevole forza d’animo.

Tre sono i progetti che stanno diventando realtà. Il primo è la ristrutturazione di un vecchio albergo a Coriano, trasformato in una casa famiglia destinata all¹accoglienza dei ragazzi disabili del Riminese.

Il secondo è la realizzazione di una Casa per bimbi disabili haitiani presso l’Orfanotrofio NPH a San Pedro de Macoris, nella Repubblica Dominicana, con la donazione di 215 mila euro, contributo reso possibile dalla raccolta fondi promossa con la pubblicazione del libro “Ciao Sic,” realizzata gratuitamente dai giornalisti e dai fotografi della Gazzetta dello Sport.

“L’Orfanotrofio NPH a San Pedro de Macoris – si legge sul sito della Fondazione – accoglie attualmente 215 bambini orfani, molti figli di clandestini provenienti da Haiti, tra i quali 9 bambini disabili, che al momento vivono in una casetta all’interno del complesso, non adeguata alle loro specifiche esigenze e con le dovute caratteristiche di sicurezza e necessità di assistenza. La struttura, in fase di costruzione, sarà terminata entro il 2012 ed è destinata ad accogliere con attrezzature adeguate 30 bambini disabili con assistenza specialistica dedicata. All’interno della struttura sarà reso attivo anche il servizio di day hospital, disponibile gratuitamente, per offrire cure e terapie a centinaia di bambini svantaggiati, portando così speranza e assistenza in uno dei Paesi più poveri del Nord America dove la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus è attiva. Nata nel 2000 La Fondazione Francesca Rava è particolarmente impegnata nel paese quarto mondo di Haiti, dove N.P.H. è presente da 25 anni sotto la guida di Padre Rick Frechette, sacerdote -medico, con progetti al servizio dell’infanzia”.

Racconta Kate, la ragazza di Marco: “Un’esperienza forte e toccante il viaggio ad Haiti, dove mi sono recata per verificare l’avanzamento dei lavori di Casa Marco Simoncelli che la Fondazione sta realizzando grazie all’aiuto di tutti voi. Commoventi i bambini che ci hanno accolti con una bellissimo benvenuto nonostante le condizioni sociali del paese, un’immensa distesa di tendopoli e baracche dove la povertà regna assoluta e dove tanta gente soffre e i più piccoli, molti ammalati, vivono in condizioni precarie. In pochi giorni ho imparato tanto, ma soprattutto ho avuto la conferma interiore e personale che stiamo facendo la cosa giusta: operare nel sociale significa rendere migliore la vita di chi è meno fortunato e noi della Fondazione, grazie al sostegno di ciascuno di voi, stiamo davvero cambiando qualcosa laggiù. Ve ne siamo immensamente grati”.

Il terzo progetto della Fondazione Marco Simoncelli viene sviluppato in collaborazione con la Semi di Pace International Onlus di Tarquinia, da 32 anni attiva nell’aiuto umanitario in campo sanitario e sociale in Africa. Obiettivo: contribuire ad aiutare bambini e adulti africani a vedere il mondo con i propri occhi. Per questo, la Fondazione Marco Simoncelli ha donato un microscopio elettronico di altissima precisione e tecnologia alla Semi di Pace International Onlus che dal 2009 ha avviato in Burundi, Ospedale di Bururi, e successivamente nella Repubblica Dominicana, Ospedale di Lumbi, il Progetto Luce un servizio di oculistica, praticamente assente in quei luoghi.

Racconta la Fondazione Simoncelli: “La donazione del microscopio elettronico, costato 15 mila euro, rappresenta un contributo utile a consentire un servizio oculistico d’elevata qualità secondo gli standard europei. Attualmente la sala operatoria e l’ambulatorio di Bururi in Burundi sono all’avanguardia in tutto il Paese, allestiti con attrezzature sofisticate che rendono possibili servizi sanitari quali: il controllo gratuito della vista, la prescrizione e il confezionamento, ove necessario, di occhiali correttivi, il monitoraggio di pazienti affetti da cataratta, tracoma e oncocercosi, l’esecuzione di interventi chirurgici oftalmici di patologie specifiche (cataratta, glaucoma e pterigio)”.

Marco è vivo.

Xavier Jacobelli