Il caso Yara. Un nuovo mistero all’italiana
Che figura stanno facendo gli investigatori. Quanti soldi spesi per niente, inseguendo dna di defunti e presunti figli illegittimi. Adesso rispunta il marocchino, colpevole ideale. Ma non si riesce a fare una traduzione di quel che ha detto? Possibile che come sempre non si trovi un responsabile ai delitti in Italia? Kekko, da ilgiorno.it
LA VICENDA legata al nome di Yara Gambirasio rientra nel ben noto filone dei gialli all’italiana. Quelli per i quali a distanza di decenni si continua a spendere fiumi d’inchiostro, raccontando ipotesi più o meno suggestive che finiranno per non corrispondere mai alla verità. Penso al delitto Pasolini, a quello di Simonetta Cesaroni, per non parlare dell’inchiesta sugli omicidi attribuiti al mostro di Firenze. Anche per Yara la strada intrapresa sembra che porti in questa direzione. Prima le ricerche durate tre mesi, poi la contraddittoria traduzione delle telefonate di Fikri e l’assurda caccia al Dna del colpevole confrontandolo con quello di migliaia di residenti. Ovvero, come recita il più scontato dei luoghi comuni, si brancola nel buio.