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Il Bologna ko a Cagliari ripiomba in zona-paura

Se schieri la formazione migliore e perdi, c’è qualcosa che non torna: un problema di qualità. Il Bologna di Pioli va sotto anche a Cagliari e la sconfItta ha un doppio effetto: rilancia la squadra isolana e inchioda i rossoblù nella zona dei brividi, quando il calendario annuncia Inter e Juve in rapida sequenza. Decide un gol di Nainggolan al quarto d’ora della ripresa, dopo una palla banalmente persa da Taider a centrocampo, una luna fuga di Ekdal e un rimpallo favorevole su Antonsson, che offre al belga la battuta vincente dal limite dell’area.

C’è anche il segno della fatalità in questa sconfitta, perché dopo soli 12 minuti Gilardino corregge di testa in gol un cross di Diamanti, la palla incoccia il palo e rimbalza oltre la linea bianca. E’ il classico gol-fantasma, questione di millimetri, e l’arbitro opta per il ”non gol”. Da quel momento la partita diventa una tonnara senza capo nè coda, con centrocampisti interditori che se le suonano di santa ragione e il bel calcio che resta un pio desiderio. Anche perché gli uomini di maggior classe, a cominciare proprio da Diamanti e Gilardino, vegetano ai margini della partita.

L’impianto tattico del Bologna è decisamente buono e anche l’interpretazione difensiva ha in Antonsson un regista efficace e puntuale. Costretti a inseguire dopo il gol di Nainggolan, i rossoblù mancano invece di ispirazione e geometrie a centrocampo. Pazienza è preciso ma compassato e non alza mai il tono della gara, Guarente e Kone partecipano con slancio ma senza produrre giocate importanti. In avanti Taider, schierato da trequartista, è inappuntabile nel pressing su Conti, ma non riesce quasi mai a proporsi per un inserimento o un assist e Diamanti, troppo avanzato a ridosso di Gilardino, resta fuori dal gioco. Le cose migliorano con l’ingresso di Gaddiabini, che restituisce Taider al centrocampo e Diamanti alle funzioni di trequartista. E’ proprio Alino a produrre le minacce più serie alla porta cagliaritana con un sinistro a rientrare sventato con abilità da Agazzi.

Una sconfitta grave e inattesa quella di Cagliari, che però non deve spingere Pioli a nuovi cambi di assetto e a rivoluzioni tattiche. Lo schema di base resta valido e con i recuperi di Perez e Khrin il centrocampo può davvero cambiare volto. Aggiungere temperamento e qualità tecniche significa vedere in campo un altro Bologna, una squadra capace di alimentare l’azione dei suoi assi (Gilardino e Diamanti), aiutandoli a uscire dalla luna nera delle ultime settimane.