Viaggio in Scozia nel regno di Nessie
Il viaggio nelle emozioni non può prescindere dalla Scozia, una terra dove storia e leggenda si confondono, dove l’orgoglio patrio è forte quanto la fede nell’ultraterreno, nel soprannaturale. Ecco due riflessioni ripescate fra gli appunti di un viaggio.
«Se c’è una terra dimenticata dal tempo, questa è la Scozia. Highlanders, Nessie e fantasmi non sono creature fantastiche ma la nostra voglia di eterno. Qui tutto è immortale, o almeno lo sembra. La natura scolpita dai ghiacciai intorno a laghi e fiordi, il verde che si rinnova sotto le piogge infinite, la roccia che palpita di vita passata tra fossili e conchiglie. La Scozia non è solo un paese, è uno stato dell’anima, un viaggio in fondo a noi, dove comincia la vita, dove si chiude il magico ciclo. Basta lasciare libera la mente davanti a una roccia appuntita, a una croce celtica, a un lago oscuro e profondo e il respiro della storia ci alita addosso. Ecco il sangue dei clan, il rumore della spade. Gli immortali che diventano leggenda e le vite spezzate che si eternano in giovani fantasmi. Quando il cielo è di piombo e le nuvole inghiottono il paesaggio, quando la natura ribolle silenziosa, come all’alba del mondo, senti muovere la macchina del tempo. E dal profondo del lago esce Nessie, il mostro buono che è la nostra voglia di eternità».
E adesso spazio ai colori e al fiero orgoglio scozzese, che rendonono indimenticabile lo spettacolo del Tattoo a Edimburgo. «In cima al castello c’è un uomo solo con la sua cornamusa. Il fascio di luce lo proietta ancora più lontano. Ma il suono di quelle canne da pastore riempie l’aria e i cuori. Lo stomaco di pecora trasformato in strumento musicale lancia al cielo note appuntite che scavano i timpani e toccano l’anima. Sono lamenti musicali figli di un altro tempo, note acuminate come la fierezza degli scozzesi. Quando le luci del castello si spengono e il suonatore solitario sprofonda nell’oscurità, l’aria è già piena di storia e di emozioni. E’ qui che attacca la banda della cornamuse, un esercito di pace che invade la piazza del castello. Note maestose per l’inno inglese: ’Dio salvi la regina’, ma soprattutto conservi questo Paese e questa gente. Quando suona il ’Fiore di Scozia’ le cornamuse schizzano in cielo il loro orgoglio secolare. E il vento della notte ci fa sentire fratelli di questa gente senza tempo».