Blog Quotidiano.net

Blog Quotidiano.net

I blog degli autori di Quotidiano.net, il Resto del Carlino, La Nazione ed Il Giorno online

di

Interviste immaginarie. Newey

Debbo dire che a volte certe conferenze universitarie sono davvero pallosissime.

In compenso, certe pallosissime conferenze universitarie permettono di volare con la fantasia.

Così, per non addormentarmi, ho immaginato un dialogo con Adrian Newey. Lui, il Mago della Formula Uno post moderna. Bel tipetto, lo ammetto.

Buon giorno Mago. Cosa sta elucubrando, per il 2012 appena cominciato?

‘Oh, niente di speciale. Ho attorcigliato due tubi, spostato tre cavi, modificato quattro bulloni et voilà, les jeux son faits. Si dice così no?’

Cioè, vince ancora lei?

‘Ma cosa vuole, non sono io che vinco. Sono gli altri che perdono! Dico, posso essere sincero?’

Prego.

‘Siamo schietti. Io ero un uomo morto! Le Rosse di quel furbone di Byrne mi avevano schiantato. Non ne azzeccavo più una. Mi faccia la cortesia, controlli le statistiche’.

Che debbo controllare?

‘Quanti mondiali ho vinto io come progettista, dal 1999 al 2010?’

Zero, signor mago.

‘Appunto. Solo che non se lo ricorda nessuno, ma io continuavo a disegnare monoposto e beccavo legnate a destra e a manca. Ero finito. Lei lo sa perchè frequenta ai box, alle spalle mi prendevano in giro, dicevano che ero sì un genio, ma matto come un cavallo. E ovviamente avevano ragione’.

Avevano ragione?

‘Perbacco, sì. Fin quando la F1 era la F1, cioè era sviluppo, work in progress, test in pista, possibilità di sviluppare l’auto tra un Gp e l’altro, sa che potevo fare io? Correre con le auto storiche, la mia vera passione. Poi, di colpo…’

Di colpo?

‘Ah, di colpa ho visto la luce! Ha presente Belushi in Blues Brothers? Un miracolo, si fidi. Arrivano Belushi e Dan Aykroid, insomma Montezemolo e Briatore, e dicono: everybody needs somebody, cioè basta con la F1 vera, passiamo alla versione Play Station e lì si permette io sono il re dei re, sono il Kim Jong Un della Nord Corea, il leader supremo. Mi ero fatto una cultura con i videogame, negli anni in cui Byrne mi smazzolava un Gp sì e l’altro pure’.

Mago, che sta tentando di dirmi?

‘Oh, ma lei è duro di cervice! Sto cercando di spiegarle che noi della Red Bull fabbrichiamo lattine, se vinciamo le corse significa che le corse sono diventate un’altra cosa, molto diversa’.

Ma Montezemolo la vorrebbe a Maranello.

‘Io lavorare per il Belushi col ciuffo? Mi ci vede a discutere le mie idee, tutte fru fru, con centocinquanta ingegneri, dei quali una settantina marchionizzati, cioè con la cultura, che poi è incultura, del capo della Fiat? Per carità’.

Quindi non è vero che ha rifiutato la proposta perchè in Italia non c’era una residenza troppo grande per i suoi diciotto levrieri afgani.

‘Si figuri. Mai avuto un cane in vita mia. E’ che non potevo dire a LCDM che i cagnacci, forse troppi, sono quelli che hanno preso il posto di Todt, di Brawn, di Byrne, di Schumi. Così, me la sono cavata con una elegante metafora’.

Complimenti. Ma il mondiale 2012 chi lo vince?

‘Quello della Play Station?’

No, quello di F1.

‘Appunto, è la stessa cosa. Dunque, vinciamo noi, i fabbricanti di lattine’.