Sisma sul Pollino
Prima di tutto, comincia a stancarmi Gabrielli che continua ad analizzare come si comporta la popolazione durante un terremoto, come se si potesse fare una sorta di top ten di chi si fa prendere meno dal panico/si arrangia di più dopo: in questa classifica dell’assurdo ipotizzo che per il capo della Protezione civile ci siamo al primo posto noi, al secondo i calabresi e al terzo gli abruzzesi. Ha detto Gabrielli ‘mi conforta la capacità di questo territorio edi affrontare situazioni più complesse’, forse si aspettava che i calabresi si sarebbero buttati giù dalla finestra per la paura. Trovo questo suo modo di commentare contro-producente.
Passiamo oltre. Fa soffrire vedere altre persone terremotate, altra gente disperata e senza più punti di riferimento, altri morti.
Ma tutto questo certamente rafforza una consapevolezza: siamo un paese sismico come tutti gli altri paesi sismici del mondo. E quindi dobbiamo iniziare a ragionare in termini di prevenzione, costruzioni antisismiche, e alloggi di emergenza dove ospitare gli sfollati. Sul Pollino le scosse ci sono da anni, non da giorni: possibile che si debba vedere gente costretta a dormire in auto??? Allora la Protezione civile, il Governo e le istituzioni locali dovrebbero iniziare a ragionare in questi termini: realizziamo in ogni Regione un piano d’emergenza che preveda una mappa di alloggi d’emergenza da utilizzare in caso di terremoto. I piani di evacuazione da scuole e ospedali ormai li abbiamo capiti, serve una visione più ampia per non farci cogliere impreparati alla prossima scossa. Soprattutto dove persiste uno sciame sismico da anni.