Pedofilia e libertà di coscienza nelle proposte del Sinodo
DAI DIRITTI umani alla libertà religiosa, dalla secolarizzazione ai divorziati risposati. Cala il sipario sul Sinodo dei vescovi che ricapitola in 58 proposte tre settimane di confronto. Inizialmente le propositiones , formulate dal relatore generale, cardinale Donald Wuerl, e dai portavoce dei circoli minori, erano 326, poi, dopo giorni di dibattiti ed emendamenti, sono state condensate per il voto finale in aula. Il varo è avvenuto a maggioranza, non all’unanimità, con l’astensione di 20 padri sinodali su 262.
Sul tema della libertà religiosa, al punto 10, i vescovi, richiamando la Gaudium et spes del Vaticano II, affermano che <include la libertà di coscienza e anche la libertà di scegliere liberamente la propria religione>. In un contesto contrassegnato, alle volte, <da un’evidente persecuzione religiosa> – il pensiero corre ai martiri cristiani in Africa e Asia -, altre, <da una diffusa indifferenza, interferenza o restrizione>, vedesi l’Occidente secolarizzato, il Sinodo rilancia <il diritto di tutti gli uomini a proclamare e ad ascoltare il Vangelo>.
Non manca, alla propositio 49, una sfumatura autocritica sulla pedofilia nella Chiesa, anche se il dramma non viene nominato esplicitamente: <Di fronte agli scandali che hanno riguardato la vita sacerdotale e il ministero, per i quali ci rammarichiamo profondamente, proponiamo di ringraziare e incoraggiare il fedele servizio di così tanti preti>.
Come da previsioni, il dettato sui divorziati risposati evita qualsiasi accenno al nodo dell’accesso all’Eucarestia, affrontato, invece, dal Messaggio al popolo di Dio, che venerdì ha ribadito il no alla Comunione. Eppure, proprio sulla disciplina dei sacramenti, il dibattito in assemblea era stato, a sorpresa, molto vivace, tanto che, nei giorni scorsi, i ben informati raccontano che era circolata una propositio più aperturista e meglio rispondente alla sensibilità di Benedetto XVI. <La nuova evangelizzazione – si legge al numero 48 sulla famiglia – dovrebbe sforzarsi di affrontare significativi problemi pastorali attorno al matrimonio, il caso dei divorziati e risposati, la situazione dei loro figli, il destino delle spose abbandonate, le coppie che vivono al di fuori del matrimonio e la tendenza nella società a ridefinire il matrimonio>. La Chiesa, <con cura materna e spirito evangelico. dovrebbe cercare risposte appropriate a queste situazione>.
Il pontefice ha ammesso la pubblicazione di una versione ufficiosa delle Propositiones, in lingua inglese. Nei prossimi mesi Ratzinger, partendo dalle sollecitazioni del Sinodo – organismo meramente consultivo della Chiesa – stenderà l’esortazione apostolica post sinodale, un documento pastorale vincolante per la comunità ecclesiale. Vedremo se il papa troverà la forza e il coraggio per dare maggior concretezza alle affermazioni, piuttosto generiche, licenziate dai vescovi. Come sui divorziati risposati: il Sinodo ha avuto il merito di fotografare la situazione e auspicare soluzioni, ma è mancato il colpo di reni. Atteso da tanti, non solo nel popolo di Dio.
Giovanni Panettiere
È USCITO il primo libro di. Giovanni Panettiere, Non solo vescovi, Gabrielli editore, 2012: