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In onore delle formichine (Btp e risparmio)

Formichine con un lusso e una persistente fiducia nel loro paese, nonostante tutto. Sono gli italiani alle prese con il risparmio fotografati dalla ricerca realizzata dall’Acri insieme a Ipsos e, fuori dagli studi, dall’esito delle ultime aste dei titoli di Stato italiani. Certo, risparmiare sta diventando il vero lusso, qualcosa che si può permettere sempre più a fatica. Ma il dato più soprendente è che il 32% di chi riesce a risparmiare — ed è il massimo storico — reputa questo il momento migliore per investire negli strumenti ritenuti piu’ sicuri: risparmio postale, obbligazioni e titoli di Stato. Bot e Btp, insomma, continuano a dare fiducia.

Una propensione che coincide alla perfezione l’andamento dell’asta odierna dei Btp: il Tesoro ha collocato nuovi Btp quinquennali per tre miliardi di euro a un tasso lordo medio del 3,80%, in calo rispetto al 4,09% dell’asta di settembre, e Btp decennali per due miliardi a un tasso del 4,92%, da confrontare con il 5,24% dell’asta precedente. In entrambi i casi il rendimento e’ calato ai minimi dallo scorso maggio e la domanda e’ risultata pari a 1,492 volte l’offerta. Dati che fanno dire a Maria Cannata, responsabile del Debito pubblico al Tesoro: “Visti tutti i dubbi che sembravano essere sorti, l’asta e’ andata benissimo, abbiamo dato il massimo su tutto”.
Il Btp-people resiste alla crisi, insomma, e con la sua fiducia contribuisce ad abbassare lo spread. Nonostante la pesantezza del momento. Almeno nelle intenzioni Gli itailani continuano ad avere, infatti, una forte propensione al risparmio, ma sempre più sono quelle che non riescono a mettere da parte nulla: il 47% degli italiani vorrebbe risparmiare (era il 44% nel 2011 e il 41% nel 2010), anche se il 40% spende tutto quello che guadagna e il 31% ricorre al debito. Solo il 28% delle famiglie, però, è riuscita a risparmiare. La fotografia la scatta l’indagine “gli italiani e il risparmio” realizzata dall’Acri insieme a Ipsos.

Le famiglie che dicono di essere riuscite a risparmiare sono solo il 28%; fino all’anno scorso erano più di un terzo degli italiani (il 35% nel 2011 e il 36% nel 2010). Ormai prevale il numero di coloro che consumano tutto quello che guadagnano: sono il 40%. Coloro che sono in saldo negativo di risparmio, ovvero decumulano risparmio o ricorrono al debito, sono il 31% (il 29% nel 2011), piu’ di coloro che riescono a risparmiare.