Bologna tutto cuore, con la Juve una sconfitta che brucia
Questa volta la sconfitta brucia come sale sulle ferite. Il Bologna va sotto a tempo scaduto per un colpo di testa di Pogba su centro di Giovinco. Sfuma così il pareggio sul campo della Juve che avrebbe restituito al Bologna forza, fiducia e morale. Peccato davvero perché nel secondo tempo, dopo aver subito il gol-gioiello costruito da Pogba, Giaccherini e Quagliarella, il Bologna esprime il meglio del suo calcio. La squadra di Pioli, con gli innesti di Pulzetti e Khrin al posto di Motta e Pazienza ritrova fiducia, equilibrio e un gol che potrebbe valere oro. Su errore di De Ceglie Taider calcia secco dai venti metri: palla sul palo e poi in fondo alla rete.
Forte della fresca tradizione che lo vuole imbattuto con la Juve, il Bologna potrebbe pescare anche un jolly clamoroso e la qualità della gara decolla in modo verticale perché la Juve butta nella mischia prima Giovinco e poi Vucinic. E a tempo abbondamente scaduto è proprio la squadra di Conte a confezionare con Giovinco e Pogba il secondo gioiello che vale i tre punti. Ancora una volta, come già contro l’Inter il Bologna mostra buone qualità di assieme, equilibrio tattico e questa volta anche una grande forza di reazione. Ma i limiti tecnici di alcuni elementi pesano in modo importante. Senza lo squalificato Diamanti (quanto mai rimpianto), Kone prova a fare il rifinitore avanzato dietro le punte ma fallisce tre passaggi elementari che potrebbero spalancare al Bologna le vie del gol.
Nel mezzo Pazienza è geometrico e generoso, ma mai capace di inventare una soluzione pericolosa, un passaggio verticale che cambi gli equilibri di gioco. Meglio il Khrin del secondo tempo, capace di battere di prima intenzione e di intuire in anticipo lo sviluppo dell’azione. Gilardino, con i galloni di capitano, si spreme a tutto campo e finisce per perdere lucidità ina rea di rigore, mentre Gabbadini ha due ocasioni improtanti nel primo tempo, mostra buone qualità tecniche ma manca ancora di rabbia agonistica, di quella ferocia che fa di un buon attaccante un bomber di razza. La difesa a tre regge a lungo l’urto della Juve con Antonsson gigantesco, un discreto Sorensen, un puntuale Cherubin. Le stime tecniche tengono conto, ovviamente, del valore dell’avversario. La formula potrebbe anche funzionare con una debita schermatura centrale.
Domenica ultima gara della serie terribile contro l’Udinese, una gara che diventa crocevia fondamentale per il futuro del Bologna. Un anno fa Pioli non ha mai sbagliato le partite decisive. E’ arrivato il momento di ripetersi.