Sì al riconoscimento delle coppie gay, i ragusani stanno con il vescovo
(Monsignor Paolo Urso, vescovo di Ragusa)
MONSIGNOR Paolo Urso non è solo. Anche i ragusani sottoscrivono le parole del loro vescovo. Condividono il suo invito allo Stato (l’intervista è stata pubblicata nei giorni scorsi sul nostro sito) affinché sia adottata al più presto una legge sulle convivenze civili. Comprese quelle omosessuali. Non mancano i distinguo, ma la maggioranza dice sì. Certo, una rondine non farà primavera, Ragusa non rappresenterà l’Italia, eppure il segnale fa rumore in un Paese ancora sordo davanti a certi vuoti normativi.
Riconoscere non significa condividere. Lo sa anche il vescovo Urso che, educato alla laicità, distingue il giudizio morale sull’omosessualità dalla regolamentazione delle coppie gay e lesbiche. Basta e avanza, perché quel che importa a chi vive questo tipo di rapporti non è la benedizione della Chiesa. La priorità è che lo Stato non chiuda gli occhi sul loro amore. Quel che queste persone non vogliono è essere dei fantasmi. E’ una questione di dignità, di eguaglianza. Non poco in un Paese ancora laico come il nostro.
Giovanni Panettiere
Ecco il video dell’interviste ai ragusani: http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=media&media=22002
Il link dell’intervista al vescovo Urso: http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/01/11/651009-vescovo_urso_stato_riconosca_unione.shtml