Berlusconi, stress, malori, pazze esternazioni. Ma chi glielo fa fare?
Dopo qualche ora di salutare silenzio (imposto forse dal leggero malore accusato venerdì mattina) il Cavalier Berlusconi è tornato a far sentire la sua voce. E a far conoscere agli italiani il suo inclito pensiero. Pensieri e parole tesi questa volta alla riabilitazione del regime fascista che, secondo lui, ha sbagliato a fare le leggi razziali, ma che per il resto (sempre secondo “meno male che Silvio c’è”) ha fatto buone cose.
L’inclito pensiero è stato ovviamente espresso proprio nel giorno della memoria, quel giorno che ricorda al mondo intero l’Olocausto e gli orrori compiuti dai nazisti e dai loro benemeriti alleati nei lager e nei campi di concentramento.
Se non siete andati a vedere di persona, potete bene immaginarvi cosa stia succedendo su Internet con un’infinità di reazioni e commenti a dir poco inviperiti.
E ancora una volta mi viene spontaneo chiedermi perché? Perché mai il Cavalier Berlusconi debba dare queste pietose dimostrazioni di sé e del suo intendere. Ma il Cavalier Berlusconi c’è o ci fa?
A cosa gli servirà mai esprimere queste incredibili convinzioni (anche se tardivamente smentite)? A raccattare più voti dai nostalgici fascisti, a strizzare l’occhio ai fan di Storace, a tentare di convincere quelli di Casapound a votare per lui? A far felice il suo amico (appena defenestrato dalle liste elettorali) Dell’Utri che si picca di essere uno dei massimi esperti della storia del Cavalier Mussolini? O forse pensa così di riconquistare quei milioni di voti di moderati che lo hanno abbandonato da qualche tempo?
Chissà, chissà cosa frulla nella mente dell’anziano ex premier, chissà cosa lo spingerà a queste prese di posizione, a dare intellettualmente scandalo.
E a seguire mi viene ancora più spontanea la madre di tutte le domande: ma perché il Cavalier Berlusconi continuerà a tutti i costi a voler stare in politica?
Me lo chiedo mentre mi capita di rivedere la sequenza del malore che lo ha colpito al cinema Capranica di Roma al termine della presentazione delle liste del Pdl.
Immagini terribili perché fa sempre impressione assistere alla scena di qualcuno che si sente male in pubblico. Anche se questo qualcuno è un ex premier inviso a molti. Berlusconi sofferente in volto che ha bisogno di un braccio amico per scendere i pochi gradini del palchetto, la ricerca di un porto sicuro in una poltroncina della prima fila, un bicchier d’acqua per tentare di riprendere fiato, una caramella passatagli da un’amica.
Tutto davanti alle telecamere impietose, come si dice in questi casi, davanti ai fotografi che non smettono di scattare, che cercano di fermare sul digitale le espressioni se non di dolore, almeno di paura disegnate sul voto di quel leader che si avvia verso l’ottantina.
La pietas in questi casi prende sempre il sopravvento.
Ma poi ti chiedi anche in questo caso perché. Perché Berlusconi deve ridursi in questo stato per uno stato di stress terribile, ore e ore di televisione, di interviste, di discussioni, di interventi, di batti e ribatti, di notti troppo corte e giorni troppo lunghi.
Perché un anziano signore miliardario, che ha ville da tutte le parti, che ha una florida azienda televisiva, che ha una squadra di calcio, che svolge un’infinità di altri affari, che si può permettere di passare centomila euro al giorno (100.000 euro al giorno!) alla ex moglie, che si può permettere una fidanzata più giovane di lui di una cinquantina d’anni, perché deve rischiare di lasciare la pelle sul palco di una cinema di Roma? Perché deve far indispettire la maggior parte degli italiani con quelle uscite sul fascismo?
Perché? Perché si ostina a voler rimanere in politica? Lo fa forse per il bene degli italiani, lo fa forse per combattere i comunisti che non esistono più neanche in Cina, lo fa per varare finalmente la più volte evocata rivoluzione liberale, lo fa per toglierci l’Imu, lo fa per tentare (suvvia non scherziamo) la scalata al Quirinale?
Domande a cui non so rispondere e che mi inquietano. Chissà, cari amici lettori, se voi avete qualche idea in proposito.