Sondaggi, Berlusconi risale. E il Pd? Si sta impegnando per perdere anche queste elezioni
Mi viene sempre (amaramente) da sorridere quando leggo che Berlusconi ha avuto dalla sua sondaggista “di fiducia” qualche buona notizia sul recupero di consensi da parte del Pdl.
Sondaggista di fiducia. Che significherà “di fiducia”? Che vorrà dire? Significherà forse che la sondaggista dà “fiducia” a Berlusconi qualunque siano i risultati del suo sondaggio o vorrà dire che Berlusconi ha “fiducia”, si fida solo di lei e di nessun altro che per mestiere sonda le intenzioni della gente?
Chissà. Ma una cosa è certa, che la risalita del Pdl non è solo questione di “fiducia”. Perché anche altri sondaggisti (oltre a quella “di fiducia” del Cavaliere) danno in ascesa le quotazioni del Popolo della Libertà nelle intenzioni di voto degli italiani. Anche se in cima alle preferenze degli elettori c’è ancora saldamente il Pd.
E allora mi viene da domandarmi da cosa possa essere determinata questa (per il momento) piccola rinascita del Pdl, già dato per disperso e in rotta fino a poche settimane fa.
Certo, la rinascita del Pdl può essere stata determinata dalla ridiscesa in campo del Cav. Berlusconi più deciso e agguerrito che mai nonostante i quasi ottant’anni. Certo, può essere dipesa dalla perenne occupazione che il Cav. fa di spazi televisivi, radiofonici, cartacei e internettiani. Dalle otto di mattina fino a notte fonda. Tanto che poi gli può capitare di addormentarsi clamorosamente alla cerimonia della giornata della Memoria.
Certo, può essere dipesa dal fatto che avvicinandosi le elezioni diminuisce il numero degli elettori che fino a pochi giorni fa si dichiaravano “incerti”. E che ora hanno improvvisamente (e improvvidamente) riscoperto il fascino del Cavaliere di Arcore. Certo, sulla risalita del Pdl può avere influito anche il triste affare Monte dei Paschi per il quale il Pd pare debba pagare pegno.
Sulla rinascita del Pdl possono avere influito mille altri motivi che al momento mi sfuggono.
Ma sono sicuro di una cosa: che la momentanea resurrezione del Cavaliere e dei suoi scudieri è determinata soprattutto dalla noiosissima e sbiadita campagna elettorale che stanno portando avanti i dirigenti del Partito Democratico.
Il segretario Bersani, diventato candidato premier dopo aver strapazzato Renzi con l’aiuto dell’eminenza parecchio grigia del partito, è di una mollezza disarmante; mai un entusiasmo, mai un colpo d’ala, mai un accenno a rinfrancare gli animi appassiti dei poveri elettori, sempre avanti con quelle battute che sembrano prese in prestito da Crozza (magari!) con quell’arietta da semierudito militante che mal si addicono alla battaglia elettorale.
D’Alema, con quella sua supponenza da tramontato ex premier e quella continua aspirazione a voler essere considerato un padre della patria, continua a dire le stesse cose da una vita e continua a sottolineare (forse senza rendersene conto) la supposta (almeno da lui) e sempre sbandierata superiorità intellettuale di quelli della sinistra.
Fassina (che appare spesso in tv) sembra un oscuro funzionario uscito fresco fresco dal Pci di Togliatti e approdato sulle rive di quello che dovrebbe essere il moderno Partito Democratico. Franceschini e Letta sono troppo bravi ragazzi, si fa per dire, (riferito a ragazzi non a bravi) per trascinare e impensierire caimani come Berlusconi e il suo seguito. Il sindaco di Firenze Renzi non si è ancora né visto né sentito. Che sia alla finestra ad aspettare il naufragio del Titanic?
Insomma, se mi posso permettere, un vero disastro la campagna portata avanti fino ad oggi dal Pd. Anche perché, oltre a quello che si è detto fino a qui, sembra proprio che per Bersani e compagnia bella il vero nemico da battere non sia il ringalluzzito Berlusconi (che per raccogliere ulteriori consensi si è portato in casa Milan anche Balotelli) ma il serissimo professor Monti. Sembra proprio che per il Pd il diavolo da esorcizzare sia proprio il professore della Bocconi che più sobrio di così proprio non potrebbe essere.
Insomma una campagna elettorale davvero deludente fino a questo momento. Dispiace dirlo, ma sembra proprio che il Partito Democratico ce la stia davvero mettendo tutta per vedere se riesce a perdere anche queste elezioni ormai alle porte.