Il potere della musica. Immenso. Travolgente. Rigenerante. Ieri sera a Bologna, in piazza Maggiore, vedendo quella marea umana trascinata solo dalla forza delle emozioni, sognavo un’Italia governata da cantanti anzichè da politicanti. Tanto sognare non costa nulla.
Dato che il canone ha un prezzo, invece, in cambio chiederei gentilmente a mamma Rai un palinsesto di salute pubblica. Con questo non pretendo che anche certi personaggi da noi stipendiati spariscano dentro un portone per nascondersi al mondo, come ha fatto qualcuno molto più in alto di loro. Mi accontento di non vederli e non sentirli più, nè in diretta nè in differita.
Ecco la mia lista:
– Rosi Bindi : prima dell’oscuramento però mi piacerebbe rivedere il filmato in cui rideva tronfiante e trionfante dopo aver fatto perdere le primarie a Renzi. Vendetta secondo Matteo…
– Enrico Letta: a urne calde stava ancora dondolando come un pallone da punching e se l’è presa con gli italiani scemi che continuano a votare quel pagliaccio di Berlusconi. Invidioso?
– Maurizio Gasparri: non ha mai fatto ridere nessuno ma è convinto di avere l’ironia nel suo dna e ne approfitta da vent’anni. Drammatico.
– Dario Franceschini: dicono che si sia precipitato sul carro di Renzi, ma il suo marchio di fabbrica resta la frase pronunciata al tg la sera delle dimissioni di Berlusconi: “Ora non ci sarà più bisogno di chiedere tanti sacrifici agli italiani”. Meglio del mago Otelma.
– Mario Monti: in pochi mesi ci ha tolto anche la pelle ma nessuno ci toglierà mai il meraviglioso ricordo di quel servizio tv in cui i candidati della sua lista, tutti simpaticoni come lui, illustravano i buoni motivi per votarlo. Missione compiuta.
E chi più ne ha più ne metta. Magari prima o poi qualcuno ci ascolta.