L’estate prossima mi piacerebbe invitare qualche politico che dico io in Versilia. Non a Forte dei Marmi, dove il prezzo medio stagionale negli stabilimenti balneari si aggira sui 9000 euro. Mi accontento anche di una visitina a Viareggio, popolana e popolosa località con molte meno pretese. Infatti i prezzi qui sono più accessibili, si fa per dire. Faccio un esempio dopo aver verificato personalmente diverse soluzioni. Per la modica cifra di 4000 euro hai diritto ad ombrellone, due sdraio, lettino (che nel 2013 viene considerato ancora un extra) e cabina con doccia; lo stabilimento è fornito di bar e questo ovviamente incide sul costo totale, peccato però che il servizio sia disponibile a tempo pieno solo per due mesi su cinque e che dopo Ferragosto la clientela ci trovi solo gli avanzi perchè il proprietario non ordina più nulla; la stagione per cui si paga va dal 1 maggio al 30 settembre ma dal 15 settembre i bagnini cominciano a smontare le attrezzature e imbullettano i vagoni così nelle ultime due settimane devi transitare per varchi scoscesi e immerso nel buio pesto sia nei corridoi che in cabina. In questo modo però loro, i balneari, possono tirar giù la serranda il primo ottobre e non pagare altri giorni di concessione.
Ora capite bene che le spiagge non appartengono a tutti come dicono Epifani, segretario del Pd e purtroppo anche Rossi, che in quanto governatore dovrebbe conoscere la Toscana meglio del suo collega di partito. Le spiagge sono di chi può permettersele e spesso anche chi può permettersele non riceve servizi all’altezza del prezzo pagato. Per non parlare della cementificazione selvaggia che negli ultimi trent’anni ha trasfigurato parte delle nostre coste, spesso togliendo metri di arenile pubblico per (quasi) regalarlo ai privati.
Di tutto ciò possiamo ringraziare in primo luogo i Comuni, preoccupati di incassare e non certo di tutelare i diritti dei bagnanti; poi i gestori e i proprietari degli stabilimenti, che fino a poco tempo fa pagavano canoni ridicoli ed erano pure esenti dall’obbligo di ricevuta fiscale ma non per questo hanno fatto sconti; infine Regioni piuttosto distratte, diciamo così.
E adesso se il governo vuol vendere le spiagge scoppia lo scandalo? Dopo una vita passata a fare ognuno i propri comodi, improvvisamente ci si scopre sensibili alla tutela del patrimonio pubblico? Sarà che il Natale si avvicina e son diventati tutti più buoni? O qualcuno ha paura di perdere voti e magari non gradisce nemmeno gli eventuali compratori? Oppure sono i balneari che temono di dover lavorare anche quattro o cinque mesi l’anno?
Non so per voi ma per quanto mi riguarda la demagogia (di destra e di sinistra) è il lato più difficile da sopportare della politica italiana, soprattutto in tempi di crisi. Chi usa la demagogia ti prende per il sedere due volte: la prima quando ti frega, la seconda quando vuol convincerti che lo fa per il tuo bene. E purtroppo non va mai in vacanza.