Per una volta lasciamo da parte la sostanza e parliamo di forma. Mi piace un sacco quando Matteo Renzi si presenta nelle occasioni ufficiali in maniche di camicia, spesso tirate su e inumidite da leggero sudore. Con la pancetta e le maniglie dell’ambizione, pardon dell’amore, che spuntano dai jeans senza un filo d’imbarazzo. Mi piace perchè il colpo d’occhio lo rende umano, rassicurante, vicino alla gente, cioè tutto il contrario della maggior parte dei politici. Quando poi si presenta così alle riunioni del suo partito, dove in platea spiccano l’impagliatura di D’Alema o Nonna Papera Bindi e tutta una schiera di burocrati astiosi e con l’artrosi, il contrasto diventa esilarante e vien quasi la tentazione di iscriversi al Pd solo per non perdersi lo spettacolo dal vivo.
Ma c’è di più. Il gusto dell’ironia, a volte sottile a volte grezza ma sempre sincera. Una sicurezza di sè ostentata a tal punto da oscurare il confine con la strafottenza e l’arroganza. Claudio Martelli dice che in questo il sindaco di Firenze somiglia a Craxi, io ci vedo un toscano come si deve, orgoglioso e testardo, capace di far ridere anche affrontando questioni serissime. Si allarga il cuore ascoltando battute come quella indirizzata a chi contestava il suo incontro con Berlusconi: “E con chi dovevo parlare, con Dudù?”. O quella di ieri sera nel vespaio di Porta a Porta, quando tutti a cominciare dal conduttore lo tempestavano con una domanda sola: “Cosa succederà al governo se Letta non assolverà il suo compito?”. “Letta assolverà benissimo il suo compito. Tiè, questa volta vi ho fregato io eh, un po’ per uno…” ha risposto ridendo il Matteaccio, in perfetto stile Benigni. Per non parlare del “Fassina chi?” o delle frecciate letali a Cuperlo.
Dire le cose in faccia, ecco un’altra qualità che distingue Renzi nel panorama politico italiano. Lo chiamano coraggio e di sicuro una componente ardimentosa c’è, ma credo che questo tipo di atteggiamento nasca soprattutto dalla voglia e in certi casi dalla necessità di lanciare continue provocazioni. Non so se gli avversari se ne sono accorti, ma li sta prendendo tutti per il sedere. E non è solo questione di forma.