Piccolo, povero Marchionne. L’Ad della Fiat, quella casa , pardon, capanna automobilistica che recentemente ha lanciato due nuovissimi modelli, la 500 e la Panda, come ricorda sempre Crozza,  ha sbragato su Firenze nell’incauto tentativo di offendere il suo sindaco Matteo Renzi, reo di averlo criticato. Big problem, come direbbe lo stesso Ad. L’America, che il nostro cita spesso a sproposito, evidentemente non gli ha insegnato uno dei suoi valori fondamentali, il rispetto per le opinioni degli altri, il rispetto per la libertà di espressione. E soprattutto il rispetto per Firenze,  che gli americani adorano. E così Renzi è diventato “il sindaco di una piccola, povera città”.  Che battuta raccapricciante, più raccapricciante di una Multipla.

Su Facebook e Twitter si è scatenato l’inferno, Guelfi bianchi e neri uniti contro l’uomo col maglioncino. “Marchionne chieda scusa”. “Al bando le Fiat da Firenze” . “Sai che boom di vendite dui Panda a Firenze nei prossimi sei mesi!”. “Ma uno che ci ha abituati a Duna e  Regata come può capire la bellezza?” “Scateniamogli contro Roncaglia”, “Si sarà piccoli e poveri ma non fave: per questo ‘un si compra le Fiat”e via di questo passo.  

Piccolo, povero Ad. Lui non lo sa, ma neppure i suoi amati Stati Uniti esisterebbero senza Firenze, anzi: senza Amerigo Vespucci non si chiamerebbero neppure così.  E non credo neppure che pisani e pratesi esultino, come ha scritto qualcuno, facendo di Marchionne il nuovo eroe dell’antifiorentinismo: son sempre toscani, e i bischeri li sanno riconoscere.