L’Ue ”non fa parte della disputa legale” tra Italia e India e ”perciò non può prendere posizione nel merito degli argomenti legali riguardanti la sostanza del caso”.  Così parlò il portavoce di Catherine Ashton, responsabile, udite udite, per la politica estera dell’Ue. Insomma  il “ministro degli esteri” dell’Ue dice che l’Europa non c’entra con la disputa italiana, come se l’Italia fosse in Africa. E poi ci lamentiamo se Grillo attacca l’Europa e dice che serve solo a succhiarci sangue? (vedi il furto legalizzato imposto ai ciprioti, che dalla mattina alla sera si sono visti prelevare il 6,75% dai loro conti correnti).  Suona perfino più beffarda la seconda frase attribuita all’uomo della Ashton, inteso come portavoce: “L’Ue esprime  ”l’incoraggiamento” a Italia e India perché trovino una ”soluzione amichevole” nell’ambito del ”rispetto delle regole internazionali”.

Cara lady Ashton, le regole internazionali le ha violate per prima l’India,  perchè ha costretto una nave italiana, con l’inganno, a lasciare le acque internazionali, trasformando arbitrariamente una giuridizione internazionale in una giurisdizione nazionale. E la responsabile della “politica estera dell’Ue” (ma quale politica estera Ue? Non c’è uno stato che la pensi allo stesso modo sulle questioni pià scottanti, dall’Iran , alla Siria, a Israele) poteva almeno in quell’occasione far sentire la sua voce. Invece, silenzio, salvo poi precisare oggi che l’Ue della bega dei marò se ne infischia alla grande,. Complimenti. Complimenti anche al nostro ministro degli Esteri, che ha messo l’ambasciatore di Roma a New Delhi in una posizione difficilissima non rimandando indietro i marò come promesso.

Ribadiamo, questa vicenda è cominciata male ed è stata gestita peggio.  Dovevamo alzare la voce subito, o farla alzare dagli alleati: non tanto l’Europa quando gli Stati Uniti. Che diavolo, quei marò sono sulle navi perchè i Paesi  dell’Oceano Indiano non fanno un cavolo di niente per combattere i pirati, gente che ruba e uccide e spara. In un simile caos ad alta tensione, un errore purtroppo può capitare, specialmente se una barca di pescatori si avvicina in modo sospetto a una nave da carico senza alcun motivo. Si doveva esigere subito il rimpatrio dei nostri militari e non mollare. Oppure inventarsi qualcosa (Alla Farnesina avranno visto “Argo”, il film vincitore dell’Oscar che racconta come vennero strappati sei ostaggi Usa dalle mani di Khomeini? Non esistono solo i blitz militari).  Invece che cosa facciamo? Facciamo finta di stare al gioco e poi senza nessun motivo in più, inganniamo gli indiani che avevano mandato i marò in licenza elettorale. 

Ora l’ambasciatore Mancini rischia addirittura il carcere. Come la risolviamo? Aspettiamo le prossime elezioni per chiedere una licenza elettorale anche per lui?