Ma che cosa ha in testa il ragazzino in divisa Kim Jung-un? Vuole davvero sparare i suoi missili? Il giorno nero temuto dalle forze americane e sudcoreane – ma anche da quelle cinesi e giapponesi – tutte in stato di massima allerta, è quasi arrivato: il 15 aprile ricorre l’anniversario della nascita di Kim il-sung, fondatore della Repubblica democratica popolare di Corea:  il “Presidente eterno”, così è chiamato, che ha governato la Corea del Nord dal 1948 fino alla morte nel 1994. Secondo fonti dell’intelligence giapponese, il Paese si starebbe preparando ad effettuare un “test” missilistico per quel giorno, o poco prima. Insomma, pericolo iminente. Il dubbio è se si tratterà di un test o di un vero attacco. La maggior parte degli osservatori propende al momento per un test dimostrativo, una sorta di propaganda balistica per mostrare i muscoli, per far vedere al mondo che le minacce di guerra non sono un bluff: se di test si trattasse, la flotta Usa ha l’ordine di non intervenire.

Ma se ci fosse anche il minimo dubbio che un missile potesse essere diretto su un qualsiasi obiettivo, militare o civile, scatterebbe la legittima difesa seguita probabilmente un contrattacco di caccia bombardieri contro le rampe di lancio. E questo darebbe il via a uno scenario da incubo. Si parla in quest ore del continuo spostamento di almeno  due missili a medio raggio Musudan – 4mila km di range,  potrebbero colpire la base Usa di Guam –  finora tenuti in un hangar nella città di Wonsan, sulla costa orientale (fonti dell’intelligence sudcoreana, citate dall’agenzia di stampa Yonhap)  E anche nella provincia di Hamgyeong meridionale sono stati  individuati quattro veicoli che sembrano rampe di lancio mobili.. 

Dopo settimane di attesa, stavolta gli americani sembrano davvero preoccupati, e John Kerry, neo segretario di stato, è volato a Seoul proprio mentre Zhang Lianghui, uno dei maggiori esperti di Corea del Nord della Cina, dice che “ci sono tra il 70 e l’ 80% di possibilita’ che scoppi una guerra perchè il nuovo leader  vuole usare quest’ occasione per arrivare alla riunificazione della penisola coreana”.  Sembra un libro di Tom Clancy. E neppure il ragazzino in divisa può sapere come va a finire