Divertente, davvero divertente questo indignarsi e stupirsi perchè l’Italia era spiata dagli alleati americani. Abbiamo delegato agli yankee la difesa del mondo,  abbiamo fatto far loro il lavoro più sporco senza batter ciglio, e poi pretendiamo che non curino i loro interessi nei modi che ritengono più efficaci? La risposta del segretario di Stato John  Kerry alla vibrante protesta del Quirinale è stata semplice: “Non è insolito  cercare informazioni sugli altri paesi”.  Scandalo Datagate: ma per piacere. Abbiamo mezzi propri per difenderci dal terrorismo? No. Abbiamo orecchi elettronici in grado di captare qualche cane sciolto di Al Qaeda che vuole attaccarci un treno? Figurati,  non funzionano manco le Poste.  La sola speranza di non buscarne dai fanatici della guerra santa è che ci diano una mano gli odiati cowboy, e chissà quante volte ce l’hanno già  data.  Ambasciate spiate? Probabilmente lo zio Sam non si fida degli europei, pensa magari che potremmo non rispettare qualche accordo per loro importante, che potremmo ciurlare nel manico, fare il doppio gioco con qualche “stato canaglia”…. Inaccettabile? Ufficialmente sì, per forza.   Ma tra alleati lo spionaggio è sempre esistito. Sempre. L’Italia, poi,  è stata sempre tra gli alleati più spiati. E se  fossimo americani ci spieremmo anche noi…