Michele Antonutti, chi era costui? Nelle prossime ore, quando il suo ingaggio da parte della Trenkwalder diventerà ufficiale, se lo chiederanno in tanti. Michele Antonutti, ve lo diciamo subito, è un giocatore di buon talento. Uno di quelli sui quali, qualche anno fa, avremmo scommesso ad occhi chiusi. Uno di quelli che, fino ad oggi, non è riuscito a dare tutto quello che ha nella sua anima. Un atleta nato e cresciuto a Udine, che ha cercato, senza trovarla, la consacrazione a Montegranaro. E, ora, eccolo pronto a fare un passo indietro e a ripartire dalla LegaDue. Con la speranza, neppure troppo segreta, di trovare a Reggio l’ambiente giusto per compiere quell salto di qualità che sta cercando da alcune stagioni. Antonutti è un vero jolly, che può rendersi utile in vari ruoli e che andrà ad allungare una panchina biancorossa diventata estremamente corta e fragile con il grave infortunio a Valenti e i tanti malanni che stanno frenando Frassineti e, spesso, condizionano pure Slanina. Ecco, il ragazzo di Udine, 26 anni tra pochi giorni, nel puzzle biancorosso si inserirà proprio lì, alle spalle di Slanina e Filloy permettendo a tutta la squadra di giocare con maggiore serenità. Detto questo e aggiunto che Antonutti arriverà a Reggio con la giusta dose di fame e la pancia piuttosto vuota, qualità che a nostro modo di vedere non guasta mai, quello che c’è da sottolineare è il cambio di filosofia che contraddistingue la società biancorossa. In passato, spesso e volentieri, i dirigenti reggiani si lasciavano passare davanti al naso treni importanti, senza riuscire a prenderli, perché c’era la tendenza a non aggredire il problema. A tergiversare un po’ troppo. Ad attendere l’occasione giusta che, in realtà, a febbraio non si presenta quasi mai. Quest’anno sta capitando l’esatto contrario. Quando ci si è resi conto che serviva un rinforzo alle spalle di Robinson, si è puntato il mirino con decisione verso Ruini e il play dell’appennino si è rivelato un acquisto utilissimo ed azzeccato. Ora si è compreso che non si potevano abbandonare Filloy e Slanina al proprio destino ed ecco arrivare un ragazzo di talento come Antonutti che potrebbe aggiungere preziosa benzina nel serbatoio biancorosso che, altrimenti, rischia di finire in riserva. Chissà che non sia il segnale che la Pallacanestro Reggiana ha finalmente cominciato ad imparare dai proprio errori…