Il mese dei lunghi coltelli. Passa da lì, la storia biancorosso. Lungo un percorso pieno di chiodi, cocci di vetri, coltelli e trappole in cui la Trenkwalder dovrà imparare i segreti dei fachiri. Per sopravvivere. E, magari, fuggire via. Verso il traguardo. Verso il sogno.
Il mese dei lunghi coltelli inizia  in via Guasco e finirà il 18 marzo a Pistoia. Il mese dei lunghi coltelli parte con il Barcellona Pozzo di Gotto, guidato da Cesare Pancotto, un allenatore che da 25 anni aspetta di sedersi nuovamente sulla panchina della Pallacanestro Reggiana per lavara l’onta di un esonero che non ha mai digerito fino in fondo. Aveva solo una colpa, nel 1987: era troppo giovane ed inesperto. E finì divorato da una squadra al cui interno c’erano divisioni intestine neppur troppo segrete. Il mese dei lunghi coltelli inizia dai siciliani, in ogni caso, e finirà a Pistoia. In mezzo, ad infarcire di chiodi e trappole il cammino biancorosso, le tre gare con Scafati, Veroli e Brindisi. In un mese, per farla breve, la Trenkwalder affronterà le quattro squadre che le contendono la promozione in serie A. Che stanno provando a strapparle dalle mani il suo grande sogno. Ovvio che in questo mese si deciderà tutto. Vincendo tanto e bene, Reggio costruirebbe un’autostrada verso la promozione. In caso contrario bisognerà stringere i denti e le fila e provare a sparare le ultime cartucce sul rettilineo d’arrivo. Già questo primo match, però, è fondamentale: battere Barcellona, magari con più dei 6 punti di scarto  subiti all’andata in una partita letteralmente buttata via dai reggiani, significherebbe estrometterela dalla lotta per la promozione. Togliersi dalle spalle la prima scimmia. Disattivare i primi coltelli e le prime trappole. Crederci sempre di più. E poi… E poi niente. Di Scafati, Brindisi e Pistoia ci occuperemo più avanti. Meglio vivere alla giornata. Perché, credeteci, il mese dei lunghi coltelli rischia di essere proprio difficile. Difficilissimo…