CE LO CHIEDONO tutti. Se lo chiedono tutti. La domanda è semplice-semplice: «Questa Trenkwalder è la squadra più forte della storia della Pallacanestro Reggiana?». La risposta, in tutta onestà, è meno semplice. E, soprattutto, dipende da una serie di variabili che vanno esaminate con attenzione. Non vogliamo, però, svicolare. O, peggio ancora, buttarla in politichese. E, allora, vi rispondiamo subito: no, a nostro modo di vedere non è la squadra più forte della storia biancorossa. Ci sono, nei nostri ricordi, almeno 3-4 formazioni che avevano un tasso di talento e qualità tecnica superiore a questa Trenkwalder. Però…

 
…PERO’ la squadra di Max Menetti è sicuramente la compagine più solida, compatta e concreta che si sia mai vista a Reggio. E, per tutto questo, è probabilmente anche la più divertente ed entusiasmante, oltre ad essere la più vincente. La forza della Trenkwalder è il gruppo. E’  l’unità di intenti e la capacità di sacrificarsi collettiva. E’ la voglia di riscatto di molti dei suoi componenti. C’è, in questa Trenkwalder, una ferocia agonistica che, in passato, non avevamo mai visto. E quando i biancorossi accendono i loro motori diventano inarrestabili. Perché non c’è una sola squadra in Italia in grado di resistere per 40 minuti alla pressione difensiva a esercitata da Brunner e soci e alla loro rabbia agonistica. Il segreto dei tanti trionfi, in fondo, è tutto lì.

 

IN TUTTO ciò, però, restiamo convinti che in via Guasco si siano viste squadre più talentuose.   Come le Cantine Riunite del 1985/86 guidata da Dadone Lombardi o la squadra di Joe Isaac, stagione 89/90, che chiuse al 9° posto con 32 punti. Poi c’è la Campeginese guidata da Virgino Bernardi nel 93/94: una squadra davvero pazzesca. C’è la Cfm che nel 97/98 conquistò le  semifinali scudetto, c’è  la Zucchetti del 98/99 che chiuse al 7° posto la serie A (al momento è ancora il record per il club cittadino) e, infine, la Bipop che arrivò alla finale di Coppa Italia a Forlì nella primavera del 2005. 

 
COME VEDETE, insomma, c’è l’imbarazzo della scelta. E noi lo ribadiamo: questa Trenkwalder non è la squadra più forte, ma quella più solida, compatta e concreta. Per tutto questo può diventare la più vincente della storia. E quella che non dimenticheremo mai. In ogni caso il dibattito è aperto: mandateci le vostre opinioni all’indirizzo mail [email protected]