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TRA TURISMO E TANGO

Chi non ha mai ballato un tango. Questa danza rappresenta una delle forme artistiche più fortunate della storia. Dal momento della sua nascita, nella Buenos Aires di fine ‘800, sino ad oggi la sua diffusione in ogni parte del mondo è stata inarrestabile. Forse proprio perché rappresenta l’intreccio di molteplici culture, lingue e stili di ballo europei, africani, creoli: candombe, habanera, zamacueca, contraddanza, milonga. E’ la sintesi tra l’invenzione del ballo di coppia che si impone nel XIX secolo e le infinite figure di danza prodotte dalla tradizione. E da dove è venuto ritorna, non vi è nazione al mondo dove non sia diffuso, più o meno capillarmente. Negli ultimi 15 anni in Italia ha avuto un’ascesa impressionante. In ogni città innumerevoli sono le scuole, le serate dedicate (milonghe), i festival. Ne rimangono fuori però i piccoli e piccolissimi paesi. A questo è dovuto il successo che sta riscontrando l’iniziativa della Scuola Tango Caminito di Firenze che sotto la direzione artistica del maestro Riccardo Dominici (con le ballerine Eleonora Campi, Silvia Defant, Veneranda Gullì) porta nei piccoli centri del paese e non solo uno spettacolo sulla storia del tango. In esso si alternano momenti di illustrazione con diapositive della vita artistica dei più famosi compositori (Cobian, Pugliese, d’Arienzo, Calò, Piazzola, Cosentino) e spazi per esibizioni sui loro tanghi più celebri. Esordio il 10/8 a Radicofani (Si) per poi proseguire il 12/8 a San Pellegrino al Cassero (Pt), il 20/8 a Castel del Piano (Gr), il 29/8 a Rignano Flaminio (Roma), il 5/9 a Lorsica (Ge), il 12/9 a Empoli (Fi). Un intrattenimento che dura 6 ore ad un costo bassissimo (ancora più basso se il comune è sotto i 2000 abitanti): due ore di lezioni prima di cena per le persone del paese, spettacolo serale con esibizioni, e poi notte di ballo fino alle 1:30. Un modo per passare una piacevole serata ed approfondire la conoscenza di una danza che più o meno tutti amiamo.

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