UNO STUPRO o un matrimonio? Se lo sono chiesto in molti, in Arabia Saudita, quando hanno letto la storia della ragazzina di 15 anni che si è barricata  nella camera da letto per due giorni pur di non consumare il primo atto coniugale con un marito di 90 anni. L’uomo è su tutte le furie. Ribadisce che è convolato a nozze «in maniera legale e corretta». Sospetta di essere stato raggirato dall’adolescente in combutta con la madre. E chiede,  ovviamente, la restituzione della sua generosa dote, un gruzzolo di 65 mila  rial, poco più di tredicimila euro.
 
 LO SPOSO attempato, ma arzillo, ha raccontato al quotidiano  Al Watan la sua prima notte in bianco. La dolce metà è corsa nella camera da letto e ha repentinamente chiuso la porta a chiave. L’assedio è durato due giorni, fino a quando la moglie-bambina è riuscita a eludere la vigilanza e a tornare dai genitori. Ora allo stagionato aspirante consorte resta solo la strada della giustizia. Per rimettere le mani sulla dote si rivolgerà ai magistrati.
 Rischia di vincere la causa che intenterà alla mamma e al padre, yemenita, della sposa ribelle e impaurita.

In Arabia Saudita la legge non fissa un’età minima per il matrimonio. Il limite non è previsto dalla norma coranica, la sharia. Gli ulema hanno consentito più volte che venissero impalmate anche  bimbette di appena 8 anni. Suheila Zin el-Abedin, la militante dell’Associazione nazionale per i diritti umani che ha fatto emergere il caso, si è rivolta alle autorità. Chiede che «intervengano al più presto per salvare dalla tragedia» la baby moglie renitente all’amplesso. Annota che il Corano prevede il «mutuo consenso degli sposi». Incalza il potere politico perché fissi per il legame fra i coniugi un’età minima di 18 anni. Twitter ribolle. Jamal al-Toueiki, uno psicologo, annota che il matrimonio forzato può portare al «sucidio».
 
 MUHAMMAD Khaled al-Nuza, che si definisce un giurista, si chiede: «Questo caso di traffico di persone è punibile dalla legge?». @sx84 trasecola: «La ragazza viene considerata un banale prodotto. Il padre l’ha venduta senza pietà per denaro, stato sociale e potere». Nawal Saad annota: «Questo succede quando si chiede alle persone sagge e ragionevoli di starsene zitte». Samira al-Ghamdi, psicologa, lancia un appello: «Dobbiamo colpire questi atti con la legge». Lentamente anche il Regno delle sabbie e del petrolio sta cambiando.