Fareste una contravvenzione ad un <pericoloso fuorilegge> di 92 anni che non ha osservato il protocollo della raccolta differenziata dei rifiuti perchè ha appoggiato due sacchetti dove non doveva? Scommetto sul risultato del sondaggio: quasi nessuno alzerebbe il cartellino rosso.
Nell’Italia dove si vuole allungare il tempo della prescrizione per i processi e dove la corruzione perde il pelo ma non vizio, in un paesino di Pesaro hanno davvero multano un nonnino colpevole di non aver diviso adeguatamente i rifiuti nei cassonetti. Pagherà una multa di 50 euro.
Gli ispettori ecologici che hanno perseguito questa <gravissima infrazione> sarebbero da indicare a tutti come due campioni con fotografia, nome e cognome. Decidano i lettori il titolo di merito.
In un Paese dove in presenza di gravi reati è più difficile rimanere in carcere che uscirne, l’arzillo nonno di Lucrezia poteva essere perdonato non c’è dubbio. E nessuno avrebbe indicato i due gendarmi ecologici come pericolosi trasgressori della legge.
Sovviene un interrogativo: si sentono fieri dell’operazione compiuta i due controllori ecologici? Terranno ancora sotto tiro il sabotatore del pattume?
Anzi, se sono così bravi e zelanti mandiamoli in Campania ad indagare sui camorristi inquinatori della Terra dei fuochi. C’è bisogno di gente così  tosta nella lotta all’inquinamento.
Beppe Boni