E così con grande ritardo, lunghi sospiri e qualche mal di pancia arriva la svolta dell’Emilia rossa sui campi rom.

Il Pd in Regione ha votato la relazione della Lega nord per arrivare ad un progetto di legge, che ovviamente subirà variazioni sulla base originaria, che però dovrebbe mettere un po’ di ordine nel caos di sprechi legato ai campi. I punti di riferimento della nuova legge sono due: lo smantellamento progressivo dei campi sosta e di quelli stabili a favore di microaree e la salvaguardia del principio che chi usa le utenze deve pagarle. Luce, acqua, gas, ritiro dei rifiuti non sono gratis. Basta regali a pioggia. Vedremo come andrà a finire e se la regione una volta tanto abbandonerà strade ideologiche per avviarsi su quella del buon senso.

I Rom, certo, sono anche quelli che abbiamo visto sfilare a Bologna. Pacifici, bene intenzionati, con il violino tzigano sulla spalla. Ma ci sono gli altri che non pagano le utenze, che devastano i campi nei quali abitano, che rubano per vivere e non hanno alcuna intenzione di integrarsi all’interno di una struttura di vita che quella dei normali cittadini. Vivere per scelta nell’illegalità, senza voler lavorare in un sistema integrato, è una scelta che la società civile non può tollerare se il prezzo da pagare è quello di un assistenzialismo automatico. L’aiuto va a chi ne ha bisogno davvero,  a chi ha perso il lavoro,a  chi non riesce a trovarlo, a chi ha perso la casa. Sono i Rom che devono adattarsi, pur con elasticità, allo stile di vita corrente e alle regole dell’Italia e non viceversa.

Servono norme severe e una banca dati delle morosità. Questo è buonsenso e non ideologia. La regione Emilia Romagna ora deve dimostrare di poter affrontare il nodo rom senza preclusioni solo perchè il via lo ha dato il Carroccio. Basta misurare il sentimento comune e si capirà che la deriva assistenzialista nella quale siamo naufragati non è condivisa da nessuno. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la sua vice Elisabetta Gualmini sono due persone intelligenti e preparate e soprattutto la seconda è svincolata da un percorso politico personale. I cittadini li aspettano al varco in questa prova del nove.

Beppe Boni