QUANDO la politica vuole difendersi, non capisce o non vuole comprendere nodi ed esigenze della società afferma che la percezione non è realtà, che l’emotività prende il sopravvento sui fatti. Può darsi che in qualche caso sia vero. Ma i dati sulla qualità della vita contenuti nella ricerca del Sole – 24 ore svelano che alcune città emiliane hanno fatto ampi passi indietro a causa della sicurezza peggiorata, a cominciare da Bologna, capoluogo di regione. Pur con l’avvertenza di non fermarsi troppo sulla «solitudine dei numeri», che dicono molto ma non sono tutto, significa che il tema è stato sottovalutato e spesso minimizzato dalle amministrazioni. Bologna per prima, che pure vanta dati positivi su occupazione e asili, deve lo scivolone dal settimo al dodicesimo posto della qualità della vita proprio alla sicurezza. Il ragionamento vale per altre ex città modello come la placida Ravenna, che scivola dal primo al decimo posto, per la dinamica Modena, dal terzo al quattordicesimo, per l’operosa Reggio Emilia che perde venti posizioni. In queste città, ma perfino in oasi come Forlì, la microcriminalità e i furti registrano un aumento esponenziale. Eppure la tendenza della politica e dei governi locali è sempre stata quella di attenuare, minimizzare, aggirare la sgradevole ma concreta presa d’atto del problema per evitare allarme sociale e pessima pubblicità. Ora i dati danno la sveglia. Nel recente sondaggio commissionato dal Pd nazionale su Bologna si è evitato accuratamente di toccare il tasto della sicurezza, cuore delle preoccupazioni dei cittadini e sul quale si gioca la partita elettorale. La stessa cosa vale per Ravenna, altra città dove si vota. La situazione è seria. Troppi furti, aggressioni nelle case, truffe agli anziani, microrapine, assalti ai negozi di notte e di giorno. Il problema mondiale è sicuramente la lotta ai tagliagole del califfato ma davanti alla porta di casa nostra c’è il nodo della legalità. E non riguarda solo forze dell’ordine e giudici. I governi locali se ne occupino di più e meglio con gli strumenti che hanno. Le dinamiche di reazione hanno sempre a monte scelte politiche. I privati intanto si dotano di vigilantes, mestiere in crescita, e telecamere. Unicuique suum, è il titolo del secondo romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia. In italiano significa a ciascuno il suo.