Scuole d’Italiano, laboratori di futuro
600 immigrati si sono diplomati quest’anno nelle scuole della Comunità di Sant’Egidio di Firenze, Livorno e Pisa
Festa dei diplomi nelle tre città di Firenze, Livorno e Pisa per gli immigrati che frequentano le Scuole d'Italiano della Comunità di Sant'Egidio. Quest'anno i diplomati e le diplomate sono stati 600.
Andare a scuola, imparare l'italiano, è una strada prioritaria per acquisire i polmoni con cui respirare nel “nuovo Paese”.
In Toscana, grazie a una lunga e bella tradizione di solidarietà, le molte scuole di italiano presenti sul territorio offrono corsi di base e avanzati. Solo a Firenze in circa vent'anni è stata insegnata la lingua a circa 25 mila. I centri di ascolto, d'altra parte, hanno incontrato nello stesso lasso di tempo oltre 50.000 persone.
Se l'ostilità contro gli stranieri non ha attecchito nonostante tragici episodi come l'uccisione dei due senegalesi Diop Mor e Modou Samb a Firenze nel dicembre del 2011 è anche perché di tempo tante realtà, pluriformi per ispirazione ideologica, provenienza e offerta di servizi concreti, hanno portato avanti un altro modo di ragionare e soprattutto di operare. Sono esperienze che hanno fatto delle città luoghi più abitabili per tutti a partire dalla situazione certo non facile degli anni Ottanta, che non lasciava presagire un futuro di reale convivenza e integrazione come quello che poi abbiamo avuto la fortuna di vivere.
I tentativi di spargere divisione tra chi già abita qui e i nuovi arrivati è un po’ smascherato come il banale tentativo di trovare un capro espiatorio. La verità è che la precarietà della vita è una realtà con cui fare i conti indipendentemente dagli stranieri, che di volta in volta sono stati accusati di esserne i portatori. Esistono dunque molte strade concrete per resistere all'intolleranza, ma hanno tutte la stessa radice e cioè il superamento delle distanze.
La scuola è un luogo di incontro concreto e la lingua una chiave essenziale per entrare nella cultura italiana e per vincere la lontananza.
In quindici anni, grazie alla Scuola d'Italiano sono nati legami significativi. “Ognuno di noi – ha detto Cecilia, alla Festa dei Diplomi a Firenze - è arrivato a scuola con le sue idee, con la sua storia, con i suoi pensieri. E anche con i suoi pregiudizi. Stare insieme tra persone tanto diverse, non è una cosa che viene naturale, spontanea. Non è quello che si sente dire alla Tv. Non è quello che si vede per strada... Ma a scuola,il giovedì e la domenica, ci siamo ritrovati in classe con persone molto diverse e la prima lezione è stata: imparare a stare insieme. E noi lo abbiamo fatto, negli anni, conoscendoci, e vincendo giudizi e pregiudizi. Oggi a noi sembra normale essere amici, stare insieme, andare a mangiare la pizza, festeggiare i nostri compleanni, ma non è sempre stato così”.
Per l'anno scolastico 2012-2013 sono stati consegnati, a Firenze, 180 diplomi per studenti provenienti da 18 Paesi, alla presenza dell'assessore alle Politiche sociali e Vice sindaco di Firenze Stefania Saccardi. Dal 1997 si sono iscritti alla Scuola circa 4600 studenti di 81 Paesi del mondo.
A Pisa quest'anno i diplomi sono stati 38 e sono stati consegnati 48 attestati di frequenza.
103 diplomi a Livorno e 60 attestati di frequenza. Tra di loro alcuni amici profughi fuggiti dalla guerra in Libia.