Il Papa nomade
Il 22 ottobre è la festa di San Giovanni Paolo II. La data è stata scelta perché ricorda l'avvio del suo ministero petrino, nel 1978. Quelli che seguono sono alcuni versi per celebrarne la memoria, che si collegano in qualche misura al libro 'La perla di Lolek (Il nomade bianco)' (Ladolfi, 2011). Ieri Papa Francesco ha ricordato Wojtyla con parole piene di affetto, indicandolo in particolare ai giovani come esempio per il loro cammino. A un gruppo di pellegrini polacchi ha rivolto l'invito a essere "suoi buoni seguaci – nella premura per le vostre famiglie e per tutte le famiglie, specialmente quelle che vivono nel disagio spirituale o materiale. La fedeltà all’amore professato, alle promesse fatte e agli impegni che derivano dalla responsabilità siano la vostra forza". Papa Francesco ha anche affidato al suo predecessore una preghiera di intercessione per il sinodo dei vescovi.
1.
Provavano a eliminarlo usandone
il nome, gettando nelle correnti
veleni di disprezzo, intorbidando
le fonti che portano l'acqua al mare.
Ci provavano. Ci provano ancora.
Poi esce dal gorgo come una mano
verso l'alto, onda più forte che porta
a riva domande ineludibili:
cancellavano le croci uncinate
che rendevano nero il sole,
che brillava su di te che saltavi
dentro i fossi per salvarti dal fuoco
degli aerei, abbracciando gli inermi
che si riscaldavano all'altro sole
che portavi dentro di te. Illeso.
2.
Il sole è un pane delicato, austero
che ritrae il volto del Condiviso.
Lì si rende visibile un mistero
accessibile e donato, ma irriso.
La sua forza, debole e persistente,
è lì, pane e parola, per la strada
uomo mezzo morto, nascostamente,
ma non troppo, Dio ovunque egli vada,
educato, che intercede, non sgrida.
Povero fa ricco chi apre la porta,
gentile ma fermo dove si annida
l'autosufficiente, coperta corta.
L'ostia provoca gli induriti al riso,
quelli che il pane non l'hanno diviso.
3.
Non c'è. Il nomade bianco ha preso il volo
per non scorrere inerte dentro il tempo,
non ingrigire come un confinato.
Anche quando contemplava l'assenza
futura, sua, fisica, tra i fratelli,
si lasciava ricondurre tra loro
con addosso un mantello colorato,
portato dal Dio nascosto e raggiunto.
Era lì. Troviamo tre rose rosse
sulla sedia e dodici gigli bianchi.