Natale tra i fiori del gelo
Aspettiamo Natale, anche con una poesia di Gianni Rodari che dice tanto del suo senso e dell'attesa, della ricerca di protezione per la vita povera e indifesa, come fu, anche al suo inizio, quella di Gesù di Nazareth, il festeggiato. Come premessa, dedichiamo a Rodari questo testo: "Nelle diverse gradazioni/e unita alla sua voce/ - un crepitìo sentito da lontano - / la fiamma si raccoglie e spande/ prendendo consistenza/nell'aria fredda della sera/e tre angeli cantano sulla capanna/ dando il benvenuto/ a un coro di passanti./ M'affretto ad arrivare,/ sto svoltando l'angolo e...". Mb
L'albero dei poveri, di Gianni Rodari
Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni
oggi sull'albero dei doni:
bambole d'oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d'ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l'alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L'albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.