A nome degli effetti collaterali
Con il miglioramento delle condizioni del tempo, riprende l'esodo di tanti migranti, ma attenzione: non si tratta del bel clima in sé ad incoraggiare le partenze su mezzi di fortuna, quanto il fatto che le condizioni meteorologiche favoriscono la ripresa e l'aggravamento dei conflitti e dunque approfondiscono le motivazioni della fuga. A Lesbo Papa Francesco – accompagnato, cosa non sottolineata a dovere, dal patriarca di Costantinopoli e dal capo della chiesa ortodossa greca e con loro autore di un'importante dichiarazione congiunta – ha parlato nuovamente di “fabbricanti e trafficanti d'armi”: “Cosa vogliono i bambini? Vogliono la pace. Io inviterei i fabbricanti e i trafficanti di armi a passare una giornata in quel campo e credo che per loro sarebbe salutare”. E' un punto di consapevolezza molto chiaro di questo pontificato, una vera luce su alcuni dei “signori delle tenebre”. Francesco ne ha parlato più volte, spiegando in un'omelia a Santa Marta, che “l'uomo è capace di distruggere tutto quello che Dio ha fatto... di distruggere la fraternità e da qui nascono guerre e divisioni". Si è riferito agli “imprenditori di morte" che vendono armi a Paesi in conflitto perché la guerra possa continuare: "Ma prendete un giornale, qualsiasi, di sinistra, di centro, di destra...qualsiasi. E vedrete che più del 90% delle notizie sono notizie di distruzione. Più del 90%. E questo lo vediamo tutti i giorni. Ma cosa succede nel cuore dell'uomo? …. dal cuore dell'uomo escono tutte le malvagità.... Il nostro cuore debole è ferito". Papa Francesco chiama in causa esplicitamente non solo i trafficanti d'armi, ma anche i produttori. Ci domandiamo: quando c'è un conflitto, sul campo rimangono le tracce delle armi, dei proiettili e delle bombe usate, dunque di chi le ha forgiate. Sarebbe interessante se ad ogni articolo su una battaglia, su uno scenario di guerra, si riuscisse ad allegare una scheda sul tipo di armi usate e il loro marchio di fabbrica. Non dovrebbe essere impossibile ricostruirlo. Sarebbe senz'altro utile, anche per intestare a qualcuno i conti di ricostruzione e di non pochi risarcimenti. Se lo domandano gli “effetti collaterali”: sopravvissuti, deceduti o fuggiti. Lo reclamano i bambini, come la piccola profuga che si è buttata ai piedi di Bergoglio, e i somali dispersi in mare insieme a migliaia e migliaia di altri.